E’ emergenza nei Colli Euganei. Gli agricoltori si dicono disperati, stanchi e molto arrabbiati, perché i colli e la campagna circostante sono invase da branchi di cinghiali che devastano colture, piante, campi, vigneti e oliveti, un’emergenza che ancora nessuno ha saputo risolvere, ma la situazione potrebbe degenerare se le autorità non procederanno immediatamente con l’avvio degli abbattimenti. Il presidente di Coldiretti Padova Marco Calaon, sottolinea che i cinghiali, stanno devastando letteralmente ettari ed ettari di coltivazioni in tutta l’area Euganea, da Vo ad Arquà Petrarca, da Teolo a Galzignano, sia nelle zone collinari che nella campagna circostante, e non passa giorno senza che non si registrino danni ingenti a causa del passaggio dei cinghiali, che ormai si muovono indisturbati su tutto il territorio. A Teolo e Torreglia diversi agricoltori stanno pensando seriamente di rinunciare alle semine perché c’è il concreto rischio che i cinghiali distruggano ogni cosa.
La bufera che ha travolto il tesoriere della lega, Belsito, per trasferimenti di denaro in Tanzania e per sottrazione di altro denaro, ha portato ad indagini anche in Veneto. Dopo le perquisizioni della GdF a Milano, i Pm, avrebbero scritto che si tratta di denaro sottratto dal tesoriere, per esigenze di familiari del leader Bossi. Le indagini disposte dal centro operativo della dia di Reggio Calabria, in collaborazione con il personale della Dia di Padova, Milano e Genova, oltre a personale della polizia postale e delle comunicazioni del Veneto, Lombardia e Liguria, ha eseguito in tutto 14 perquisizioni nelle città interessate. L’ operazione nella nostra regione ha visto perquisizioni nel padovano e nel trevigiano
Almeno 6 le banche truffate in città, un metodo semplice e quanto mai efficace, con il quale secondo gli investigatori della squadra mobile di padova che lo hanno arrestato nella sua casa di Casoria il truffatore seriale aveva racimolato 20 mila euro in un anno. Cifra da sommare al bottino truffaldino messo insieme grazie agli altri colpi effettuati nel ravennate e in Campania. Per Giovanni Amore, napoletano, 41 enne si sono così aperte le porte del carcere con le accuse di ricettazione, truffa, falsificazione di titoli di credito e di documenti.
Il napoletano si atteneva ad uno schema di lavoro ben preciso come ha spiegato il capo della squadra mobile padovana. L'uomo apriva conti correnti, con documenti falsi, intestati a ignare persone. In alcuni casi riusciva anche a clonare assegni all'insaputa dei proprietari dei conti correnti. Poi utilizzava i titoli , che versava da una banca ad un altra, oppure pagava merce truffando aziende di vario genere.
Una serranda abbassata per chiudere il buco lasciato dalla banda delle spaccate, che intorno alle 3 e mezzo è entrata in azione nel negozio di occhiali di via Antoniana 101 a Campodarsego (Pd) . Il punto vendita oggi è rimasto aperto, ma è impossibile non rendersi conto di quanto accaduto nella notte. Nel punto vendita della Salmoiraghi e Viganò situato al centro del paese dell’alta padovana in azione è entrata una banda che ha messo a segno l’ennesima spaccata ai danni di esercizi commerciali. Ad alcune ore dal colpo una parte degli scaffali è ancora vuota, a terra la vetrata abbattuta dall’auto che i ladri hanno utilizzato come ariete, una vecchia passat rubata all’inizio dello scorso mese a Villorba nel trevigiano che i Carabineri hanno intercettato durante la fuga a Villa del Conte.
In carcere il presunto responsabile della morte del pensionato di 77 anni, travolto e ucciso sulle strisce pedonali tra via Tirana e via Vicenza. Un incidente agghiacciante, nel quale sono rimaste ferite anche altre tre persone. Il conducente dell’ auto che aveva provocato la tragedia, a bordo di un auto rubata, si era dato alla fuga. Un incidente che ha sconvolto la città. Il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Padova ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con gravi indizi di colpevolezza un romeno di 35 anni, Bacnaus Valentin Marius. Ancora non vi è la certezza che si tratti dell’uomo che era al volante della Toyota e saranno decisive le prossime ore per stabilire il suo grado di coinvolgimento. Nell’auto incidentata era stato trovato uno zainetto con alcuni indumenti e un telefonino finito sotto un tappeto appartenente proprio al 35 enne fermato. I militari hanno disposto una minuziosa attività d’indagine che ha portato anche a Torino dove l’uomo ha un rapporto affettivo. Il romeno è stato bloccato con un blitz mentre si stava mettendo al volante di una Clio in compagnia di altri connazionali.
Nel Padovano, all’ orario di apertura, una coppia di balordi ha rapinato il bar centrale di Vigonza. Il locale è gestito da alcuni cittadini cinesi. Dietro al bancone c’era la titolare che si è trovata un coltello puntato addosso. La donna ha preso il fondo cassa e so lo è infilato in tasca ma uno dei balordi l’ha colpita al volto, sanguinante e barcollante la signora è uscita dal locale per chiedere aiuto all’edicola che si trova all’altro lato della strada. I due però l’hanno raggiunta e l’hanno colpita ancora riuscendo a impadronirsi del denaro, poi si sono dati alla fuga. Sul posto sono giunti i Carabinieri della Stazione di Pionca di Vigonza che si sono messi subito alla ricerca dei rapinatori, mentre la donna è stata portata al pronto soccorso.
La Camera di Commercio di Padova, con la collaborazione del Comitato per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile della provincia di Padova, organizza un corso gratuito di 30 ore dal titolo Vigore alla mia impresa, delle lezioni, per rendere più competitive le imprese femminili padovane, strumenti e tecniche con l’obbiettivo di fornire supporto al rafforzamento delle imprese femminili locali, in particolare quelle della Bassa Padovana.
Il corso, è patrocinato dall'Assessorato Attività Produttive del Comune di Este, è riservato a 15 imprese femminili e si terrà dal 4 aprile al 28 maggio dalle ore 19,30 alle 22,30 nella Sala Nassiriya del Comune di Este.
Allergico agli arresti domiciliari con il vizietto di evadere: un quaranteseienne della provincia di Padova è tornato in carcere. Federico Michelon era agli arresti domiciliari per scontare una pena detentiva con l’accusa di stalking nei confronti della moglie. Le pareti domestiche però nonostante l’obbligo di rimanere dentro l’edificio gli stavano strette. La prima volta era uscito per andare ad un banchetto di nozze, un tentazione troppo forte alla quale non aveva resistito. In quel caso era stato arrestato con una nuova accusa e rimesso ancora ai domiciliari. Lo scorso febbraio i carabinieri della Stazione di Sarmeola lo avevano pizzicato a Ruban
Alcuni cittadini che si erano affidati ad un agente assicurativo, quando si sono sentiti chiedere due volte il pagamento del premio assicurativo, si sono insospettiti e hanno segnalato alla Guardia di Finanza un possibile raggiro nei loro confronti. I militari si sono messi subito all’opera avviando un indagine nei confronti di un broker veneziano, responsabile di un’agenzia dell’Alta Padovana, facente capo ad un noto marchio. L’uomo, 40 anni, aveva un rapporto diretto con piccoli e medi risparmiatori che si affidavano a lui per stipulare varie polizze. Nella maggior parte dei casi non versava il denaro dei clienti nelle casse dell’agenzia ma li depositava in conti personali. Raggirare il cliente era facile: si faceva dare contanti oppure assegni lasciati in bianco nel destinatario con la promessa che avrebbe apposto il timbro dell’agenzia. L’agente assicurativo avrebbe intascato in questo modo almeno 700 mila euro. Dall’indagine della Guardia di Finanza di Cittadella è emerso che il denaro illecito veniva usato per giocare al Casinò. Durante le indagine i militari hanno trovato 600 ingressi alla casa da gioco di Venezia, in quattro anni.
La polizia di Padova ha arrestato una donna di nazionalità ungherese che gestiva un centro estetico in città ma ,nella realtà, la sua attività era la gestione di un giro di prostituzione . La donna, 35 anni, sfruttava numerose connazionali che agganciavano i clienti tramite annunci su siti internet specializzati. Le indagini della mobile, coordinate dal Pm Benedetto Roberti, sono scattate in seguito a numerose segnalazioni di cittadini padovani che vedevano un continuo via vai da un appartamento. Proprio durante una perquisizione domiciliare sono state trovate le ragazze assieme ai clienti. Perquisito anche il centro estetico.
Non si vuole proprio arrendere, Fesa Costel, il 34enne romeno che poco più di un mese fa,il 21 Febbraio, era stato arrestato perchè in preda all’ira, aveva distrutto la casa coniugale e minacciato di morte anche la sua giovane moglie. Ma Fesa, muratore rumeno, regolare in Italia, non aveva mollato e solo qualche settimana dopo, aveva fermato la moglie sotto casa arrivando a un passo dal metterle le mani addosso, e in quell’occasione la donna si era vista costretta ancora una volta ad andare in caserma per denunciare l’atto intimidatorio. Il 22 marzo scorso era stato posto agli arresti domiciliari per non avere ottemperato all’ordine del Giudice del Tribunale di Padova che gli vietava di avvicinarsi alla coniuge
Maltrattamento e uccisione d’animali, fabbricazione e detenzioni d’armi, violazione di domicilio sono le accuse di cui dovrà rispondere un 45enne di campo san martino nell’alta padovana. L’uomo nei mesi di ottobre e novembre ha perseguitato una lontana parente, una donna di 36 anni, con la quale aveva avuto un diverbio legato a motivi economici.
Il dissidio si è però trasformato in una vera e propria faida senza esclusione di colpi
In pratica l’uomo aveva inventato dei congegni a base di carburo e acqua da inserire all’interno di pezzi di legno. Una volta nella stufa e scaldati dal calore del fuoco gli ordigni, definiti dall’uomo ingenui petardi metallici, esplodevano.