Almeno 6 le banche truffate in città, un metodo semplice e quanto mai efficace, con il quale secondo gli investigatori della squadra mobile di padova che lo hanno arrestato nella sua casa di Casoria il truffatore seriale aveva racimolato 20 mila euro in un anno. Cifra da sommare al bottino truffaldino messo insieme grazie agli altri colpi effettuati nel ravennate e in Campania. Per Giovanni Amore, napoletano, 41 enne si sono così aperte le porte del carcere con le accuse di ricettazione, truffa, falsificazione di titoli di credito e di documenti.
Il napoletano si atteneva ad uno schema di lavoro ben preciso come ha spiegato il capo della squadra mobile padovana. L’uomo apriva conti correnti, con documenti falsi, intestati a ignare persone. In alcuni casi riusciva anche a clonare assegni all’insaputa dei proprietari dei conti correnti. Poi utilizzava i titoli , che versava da una banca ad un altra, oppure pagava merce truffando aziende di vario genere. Fra i casi più eclatanti quello di un imprenditore di Siena chiamato dalla propria banca per l’incasso di un assegno di 20 mila euro. Peccato che l’uomo il titolo di credito l’avesse fra le mani e fosse ancora in bianco. Nemmeno compilato dunque eppure già incassato dal truffatore.
Difficile per gli investigatori arrivare alla cattura del napoletano estremamente abile a cambiare identità e schede telefoniche. A tradirlo dopo un anno di indagini un’impronta digitale