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Consigli provinciali aperti al pubblico in tutta Italia ieri. Un modo per far conoscere al cittadino l’importanza di questi enti territoriali che sono impegnati su più settori . L' incontro di ieri si è svolto per dire no ad un Italia senza province, che cancellerebbe le identità locali e culturali dei territori.

Vento di bora su gran parte del Veneto da ieri sera. La neve stamane ha fatto la sua comparsa un po’ in tute le province. Rovigo è la città che ha registrato la precipitazione più intensa, dove è stato vi è già un discreto cumulo al suolo.

40 persone identificate, 8 accompagnate in questura, 5 gli stranieri irregolari rintracciati, 3 i clandestini accompagnati al Cie e 3 gli arresti per droga. È il bilancio dell’attività di contrasto allo spaccio e all’immigrazione clandestina che nella notte ha visto polizia e reparto cinofili setacciare Padova.

Per i reati predatori esisterebbe un asse Emilia Romagna - Veneto. Ne sono convinti i Carabinieri che proprio su questo stanno lavorando per un piano interregionale. Ad annunciarlo è il numero uno del comando provinciale il colonnello Renato Chiccoli a colloquio nei giorni scorsi con i colleghi delle provincie di Bologna, Rovigo e Mantova, quest’ultima al centro di un secondo asse che collegherebbe Veneto e l’appendice sud- est della Lombardia. Riferire al 112 la presenza di auto e furgoni sconosciuti in sosta per un tempo prolungato, vicino alle proprie abitazioni.

Lino Brentan, Amministratore delegato dell’autostrada Padova-Venezia, è stato arrestato stamane dalla Guardia di Finanza di Venezia. L’ accusa nei confronti di Brentan è corruzione. Brentan è ai domiciliari.

Una mattina come le altre, in uno dei tanti istituti della provincia padovana, poi la lite fra due studenti degenera fino a che uno dei due, 21 enne, estrae un oggetto appuntito e colpisce il compagno di classe. Una ferita piccola, ma profonda, che costringe la vittima, da poco 18enne, a ricorrere alle cure ospedaliere.

Una domenica pomeriggio fredda ma soleggiata. Tanto da invitare due 40enni padovane ad uscire di casa per una passeggiata. Ma il pomeriggio per le due amiche da piacevole si è trasformato presto in un episodio da dimenticare. Le due donne hanno raccontato di essere state aggredite da un rapinatore che non ha esitato a colpirle alle gambe con un grosso bastone per farsi consegnare il denaro.

Nella notte le volanti della polizia sono corse al Museo del Risorgimento che si trova al primo piano del Caffè Pedrocchi a Padova. L'allarme della struttura aveva suonato e grazie al tempestivo arrivo delle forze dell'ordine, è stato bloccato un uomo residente nel vicentino di 40 anni

Risolto in poche ore il mistero dell’ uomo trovato ferito vicino al guardrail nei pressi dell’ uscita 10 della tangenziale di Corso Primo Maggio a Padova. A dare l’allarme era stato un automobilista di passaggio che vedendo una persona ferita aveva pensato ad un incidente stradale. In poche ore tuttavia i militari sono riusciti a risolvere il giallo, risalendo in primo luogo all’identità del ragazzo e quindi accertando che non si trattava di lesioni dolose ma del tentativo di un estremo, insano gesto autolesionistico. Le sue condizioni sono ora in lieve miglioramento e non versa in pericolo di vita.

Nel tardo pomeriggio di oggi un uomo ferito è stato trovato a Padova. Era appoggiato, tutto insanguinato, al guardarail di Corso Primo Maggio, all’altezza dell’uscita 10 in direzione Guizza. Sono in corso indagini da parte dei Carabinieri. L'uomo è all'ospedale.

Le accoglieva nella propria abitazione con il pretesto di qualche lezione di musica e poi abusava di loro. Stiamo parlando di Lucio Monetti, chitarrista padovano 57enne incensurato, professore di musica alle scuole medie e presso alcuni circoli privati. Le vittime sono invece due sue allieve, entrambe minorenni. L’uomo è stato tratto in arresto questa mattina dopo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Padova Vincenzo Sgubbi su richiesta del sostituto procuratore Giovanni Falcone e si trova ora agli arresti domiciliari.

Era stanco di stare chiuso in casa, così ha deciso di non badare al fatto che era agli arresti domiciliari e come se niente fosse si è recato in un locale di Piove di Sacco per trascorrere la serata. Qualcosa però è andato storto. SAHEL YOUSSEF, classe 1979, marocchino, pregiudicato, per futili motivi ha dato il via ad una discussione che ben presto è passata alle mani.