Calci e pugni ai carabinieri che lo avevano fermato per un controllo. Autore della violenza un nigeriano di 23 anni . Il giovane stava percorrendo in bicicletta via T.Aspetti quando ha incrociato una pattuglia dei carabinieri del Norm impegnata nei controlli notturni della città. I militari lo hanno invitato a fermarsi ma lui ha invertito la marcia cercando di fuggire. A quel punto è scattato l’inseguimento e quando i carabinieri lo hanno bloccato, il nigeriano è esploso con una serie di violenze nei confronti degli uomini dell’arma. Ad essere colpito, con calci e pugni, il capo equipaggio che lo teneva bloccato.
Comincerà venerdì con l’udienza preliminare il processo alle 27 persone accusate di appartenere ad un’associazione criminale legata al noto clan camorristico dei Casalesi che concedeva prestiti usurai ad imprenditori del Nordest in crisi. Grazie all’inchiesta denominata “Gomorra Veneta si è riusciti a risalire a questa frangia della malavita campana che neglio ultimi anni pare abbia strappato decine di attività produttive ad imprenditori veneti dopo averli portati sul lastrico con prestiti usurai. A condurre l’operazione la Direzione Investigativa Antimafia di Padova, coordinata dal sostituto procuratore Dda di Venezia Roberto Terzo. Un metodo quello dell’associazione mafiosa volto a pulire denaro sporco e a dir poco collaudato.
Si trova in gravi condizioni nel reparto di Neurochirurgia dell’ospedale di Padova Denis Masiero, 36 anni residente a Cartura. Masiero l’altra notte stava tornando a casa, dopo una serata in compagnia, a bordo della sua Mini Cooper quando a pochi km da casa probabilmente per un colpo di sonno è uscito di strada. L’auto volato sopra a un fosso è finita poi contro il muro di un’abitazione. Un impatto violentissimo. Giunti subito i soccorsi il 36enne è stato trasportato con l’elicottero all’ospedale di Padova.
Torna l’incubo delle bottiglie di acqua bucate e contenenti sostanze nocive. Una persona è dovuta ricorrere alle cure dell’ospedale di camposampiero dopo essersi sentita male per aver bevuto acqua da una bottiglietta risultata bucata. Si tratta di una giovane donna che aveva bevuto e subito dopo aveva accusato firti dolori alla pancia. La bottiglia secondo un primo esame visivo presentava un minuscolo foro sotto il tappo e l’acqua odorava di varecchina. La bottiglia è stata inviata all’Arpav del Veneto che sta eseguendo le analisi specifiche per individuare eventuali presenze di alterazione. I risultati delle analisi non arriveranno prima di lunedì.
Proseguono le proteste No Tav con manifestazioni che stanno coinvolgendo buona parte del territorio italiano. Anche nella notte ci sono state proteste. Ieri a Padova, quasi 400 manifestanti, si sono dati appuntamento davanti alla stazione ferroviaria. A manifestare, ragazzi appartenenti ai centri sociali del nord est, che hanno appeso striscioni contro la Tav, contro lo sperpero di denaro e la devastazione del territorio. Durante la protesta è stato chiesto alle ferrovie di dare un servizio adeguato e meno costoso per pendolari e studenti
Due donne sono rimaste ferite a Padova dopo la brusca frenata di un autobus che ha impattato con una bicicletta. Il mezzo Aps era davanti al Tribunale, in via Venezia, quando una bicicletta ha fatto una manovra azzardata. Il bus ha fatto una frenata improvvisa e due donne sono scivolate rimanendo ferite. Il ciclista invece dopo essere caduto, in fretta e furia, ha abbandonato la scena dell’incidente.
Sono state le segnalazioni dei cittadini che hanno denunciato un via vai continuo nell’appartamento di Piazza Umberto 25 a Fontaniva a far scattare i controlli. E gli agenti della squadra mobile padovana si sono trovati davanti un caso senza precedenti. Daiana Pedron, 26 anni, già nota alle forze dell’ordine, dal viaggio in Marocco, compiuto appena due gironi fa, era ritornata con 86 ovuli di resina di marijuana, quasi un chilo di sostanza stupefacente trasportata con la tecnica dell’interna corpori. Al momento dell’arresto il suo stomaco conteneva ancora una parte, mentre gli ovuli già evacuati erano chiusi a chiave in una stanza in attesa di preparati per lo spaccio.
In aereo dalla Nigeria a Milano, poi il treno con destinazione Padova. È il viaggio degli ingoiatori, vere e proprie valigie umane cariche di droga. Sostanza purissima divisa in ovuli e ingoiata, celata nello stomaco per eludere i controlli. Sono due i corrieri della cocaina africani arrestati ieri a Padova dalla squadra mobile il primo durante un controllo in via Savelli, l’altro durante un blitz in un appartamento di Tencarola.
Un omicidio preparato nei minimi dettagli e saltato solo per l’intervento delle forze dell’ordine. La telefonata è arrivata alla stazione dei Carabinieri di Piazzola sul Brenta. Dall’altro capo del telefono i colleghi di Fidenza località dell’Emilia Romagna. La sommaria descrizione di una donna e la fretta di trovarla fra le centinaia di espositori che ieri affollavano il mercato dell’antiquariato. Qualcuno infatti aveva ordinato il suo omicidio e il killer era già arrivato nel padovano. Una corsa contro il tempo finita fortunatamente in maniera positiva.
Buone notizie dal fronte mobilità per gli abitanti di Padova. Dal primo di marzo infatti i cittadini del comune, il quale ha aderito insieme ad altri 600 alla convenzione Iniziativa Carburanti Basso Impatto, potranno utilizzare degli incentivi per installare sulla propria vettura un impianto Gpl o metano. Ma ecco nello specifico i mezzi che possono sfruttare l’incentivo: gli automezzi privati alimentati a benzina Euro 2 e Euro 3 immatricolati dopo il 1 gennaio 1997, i quali per l’installazione di un impianto Gpl avranno un incentivo di 500 euro mentre per l’installazione di un impianto a metano avranno un incentivo di 650 euro.
Padova- Non si fermano i controlli della Polstrada volti a contrastare le stragi del sabato sera. E anche durante il week end appena trascorso sono state battute le maggiori arterie cittadine e le strade in corrispondenza con l’uscita dei locali più frequentati dai giovani. Si è trattato di controlli straordinari interforze con l’ausilio delle volanti della questura, della Guardia di finanza e del personale medico del Sert. 120 in tutto gli automobilisti fermati e sottoposti all’alcol test. 17 le patenti ritirate.
Nel corso del 27° convegno di medicina della riproduzione, presieduto dal Professor Carlo Foresta, sono emerse alcune novità. Una delle più importanti, riguarda il Papilloma virus del maschio, che sembra giocare un importante ruolo nel ridurre la fertilità. I ricercatori del Servizio per la Patologia della Riproduzione umana dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova, diretti dal professor Carlo Foresta, nell'ultimo anno hanno individuato la presenza del virus, nel 20 per cento di 300 pazienti infertili. Gli spermatozoi infettati dal virus perdono le capacità funzionali e quindi riducono la possibilità di fecondare l'ovocita.