È ancora il Bacchiglione a preoccupare. Così come lo scorso 11 novembre il maltempo e le precipitazioni abbondanti che si stanno verificando sulla nostra regione fanno crescere la paura esondazione.
Il corso del fiume che nasce a monte di Vicenza e scorre attraversando la provincia vicentina e quella padovana sale e con lui salgono le tensioni.
Nonostante i numeri non suggeriscano allerta o pericolo l’attenzione non si abbassa.
La piena del Bacchiglione è passata nella zona della Paltana a Padova. Fortunatamente la situazione non ha avuto momenti di criticità anche se la tensione è stata molta. Il livello del fiume ha già iniziato a calare. Sul posto anche il Sindaco di Padova, Flavio Zanonato. Il primo cittadino padovano, ovviamente contento che non sia accaduto nulla, ha spiegato che è necessario intervenire al più presto con i lavori. Dopo due anni ancora non è stato fatto quello che serviva per ovviare a questi problemi. Per Zanonato servono bacini di laminazione. Un gran sospiro di sollievo è stato fatto anche dei numerosi cittadini che vivono nell'area golenale della Paltan
Sotto stretta osservazione la zona della Paltana a Padova. Il livello del fiume Bacchiglione si è notevolmente alzato rispetto a ieri. Il clou della piena è previsto per le ore 16. La situazione è costantemente monitorata. Sul posto sono presenti uomini della Protezione Civile che continuano a distribuire sacchi di sabbia. Presente anche la Polizia Municipale e gli assessori comunali. L'onda id piena non sarà come nel 2010, anno della terribile alluvione ma sarà più elevata dello scorso anno.
La piena del Bacchiglione a Padova è attesa per la mattinata di domani. Nella tarda serata si è concluso un vertice in Prefettura. La zona della Paltana resterà monitorata. L’onda di piena transiterà domani e sarà lunga ma non dovrebbe creare particolari stati di criticità anche se non sono esclusi alcuni allagamenti. Al vertice hanno partecipato tutti i sindaci della zona interessata dalla piena del Bacchiglione oltre ai vertici della protezione civile e delle forze dell'ordine.
È ancora una volta l’acqua a custodire il passato. Per oltre 60 anni il Bacchiglione ha conservato due ordigni bellici, una bomba da 450 kg e un’altra più piccola di appena 50 kg, ma dagli effetti maggiormente devastanti visto che si tratta con ogni probabilità di un ordigno chimico.