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Scandalo in Nba, arrestate 31 persone tra cui Rozier e Billups. Direttore Fbi: “Frode mafiosa di proporzioni sconcertanti”

di Stefano Vaccara

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Quella di oggi rimarrà una giornata destinata a entrare nella storia giudiziaria di New York e dello sport americano. In quella che il direttore dell’FBI Kash Patel ha definito “una storica operazione che intreccia l’NBA e Cosa Nostra”, sono state arrestate 31 persone, tra cui il coach dei Portland Trail Blazers Chauncey Billups, il giocatore dei Miami Heat Terry Rozier, e l’ex star dei Cleveland Cavaliers Damon Jones.

Le accuse comprendono scommesse illegali, frode, riciclaggio di denaro, estorsione e partite truccate di poker e nascono da due inchieste parallele, coordinate dalla Joint Organized Crime Task Force di FBI e NYPD. Le operazioni sono state battezzate con ironia “Operation Nothing But Bet” e “Operation Zen Diagram”, ma i toni usati alla conferenza stampa al tribunale federale di Brooklyn sono stati tutt’altro che leggeri. “La vostra serie vincente è finita,” ha dichiarato il procuratore federale Joseph Nocella Jr., annunciando le incriminazioni. “Violando la legge si perde sempre, e su questo potete scommetterci”.

L’indagine, durata quattro anni, ha portato alla luce due schemi criminali distinti ma intrecciati. Il primo prevedeva un sistema di scommesse sportive manipolate grazie a informazioni riservate fornite da giocatori e allenatori su infortuni, assenze e tempi di gioco.

Il secondo riguardava una rete di partite di poker truccate, organizzate e controllate da quattro famiglie storiche di Cosa Nostra newyorkese: Bonanno, Gambino, Lucchese e Genovese (resta fuori Colombo).

Le “famiglie” avrebbero preso una percentuale sui profitti e usato “metodi classici” di intimidazione per riscuotere i debiti. Il procuratore Nocella ha descritto un sistema sofisticato, con “scommettitori fantasma” (prestanome) che piazzavano puntate in diversi Stati, spesso su “prop bets”, scommesse su eventi secondari delle partite.

Secondo le accuse, Rozier avrebbe informato i complici di una sua uscita anticipata da una partita, permettendo vincite fraudolente per centinaia di migliaia di dollari. Billups, invece, sarebbe stato coinvolto nel circuito del poker illegale insieme a esponenti mafiosi noti. Il direttore dell’FBI Patel ha parlato di “decine di milioni di dollari in furti, frodi e rapine”, definendo la rete “un intreccio tra sport d’élite e criminalità organizzata che non si vedeva dai tempi d’oro di Cosa Nostra”.

Durante la conferenza stampa, Jessica Tisch, commissaria della New York Police Department, ha descritto nei dettagli come le famiglie mafiose gestivano il recupero dei debiti del gioco. “Quando le vittime si rifiutavano di pagare dopo aver perso, la mafia usava minacce, intimidazioni e violenza” – ha spiegato-, ricordando che un solo partecipante avrebbe perso 1,8 milioni di dollari. Le squadre coinvolte indirettamente – Portland Trail Blazers, Miami Heat, Los Angeles Lakers, Toronto Raptors e Charlotte Hornets – non sono accusate di reati, ma i loro tesserati avrebbero “abusato di informazioni privilegiate per trarre profitto personale”.

La conferenza stampa a Brooklyn si è chiusa con un messaggio diretto di Nocella: “Chi pensa di poter giocare con la legge come con un mazzo di carte truccato, oggi ha perso la partita”. Un’inchiesta che travolge lo sport americano, riporta Cosa Nostra di New York sulle prime pagine dei tabloid e apre un nuovo capitolo oscuro nel rapporto tra denaro, potere e sport professionistico.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).