Cronaca

CORONAVIRUS. COLDIRETTI: IN CRISI SANITARIA NON SI SALVA NEANCHE IL VINO. Salvagno:”Un piano nazionale per far ripartire il settore”

 Dopo la crisi sanitaria si rischia quella strutturale. E’ l’allarme dei produttori vitivinicoli di Coldiretti Veneto che insieme ai tecnici di settore stanno valutando un piano di intervento a livello nazionale. “Sulla disponibilità economica di 100milioni messa in campo dal Mipaf occorre dare delle priorità – spiega Daniele Salvagno presidente regionale – in particolare in Veneto che rappresenta 1/4 della produzione italiana. Nel pacchetto degli interventi previsti – continua Salvagno – si tiene conto della distillazione dei vini di livello qualitativo più basso e della vendemmia verde, ovvero la riduzione ragionata dei potenziale produttivo, diminuendo il carico dell’uva nei vigneti favorendo l’aumento della qualità”.

I numeri del comparto del vino veneto danno ragione ad un programma di misure indispensabili: con 10 milioni di ettolitri realizzati su base annua, di cui il 96% a denominazione,  che valgono più di 2.2 miliardi di export,

pari ad un terzo di ciò che realizza l’Italia complessivamente, pone la regione Veneto ai vertici mondiali in termini quali quantitativi.

Gli esperti dell’Osservatorio regionale confermano anche per la prima metà di aprile le stesse criticità manifestate nei mesi scorsi.  Continuano le perdite intorno all’80%  per le piccole e medie aziende che lavorano nel settore Ho.re.ca a queste si aggiungono i mancati introiti dell’enoturismo. Coldiretti ricorda che la vendita diretta per le migliaia di cantine è uno degli sbocchi più importanti con una percentuale di vendite che raggiunge anche il 30% nelle aree più vocate al turismo. “E se le grandi realtà tengono nella Gdo e sul mercato internazionale –conclude Salvagno – occorre metterle in condizioni di essere competitive perché la pandemia non risparmia i contraccolpi. Una strategia di rilancio è utile a due velocità imprenditoriali che caratterizzano una terra generosa dove la vigna è espressione del territorio. La forte spinta all’indirizzo biologico e sostenibile per Prosecco e Pinot Grigio, insieme a varietà identitarie fanno della produzione veneta un vanto per il Made in Italy riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo”.  

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Redazione