HomeEsteroChicago divisa sulla Guardia Nazionale, Trump “bullo” o “eroe”

Chicago divisa sulla Guardia Nazionale, Trump “bullo” o “eroe”

di Stefano Vaccara

CHICAGO (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Nel centro di Chicago, tra i tavolini del Riverwalk e il vento ancora caldo che arriva dal lago Michigan, l’atmosfera sembra tranquilla. Troppo tranquilla, forse. Eppure, a poche ore dall’ordine del presidente Donald Trump di inviare 400 uomini della Guardia Nazionale dal Texas all’Illinois – contro la volontà del governatore democratico J.B. Pritzker – la città appare calma, almeno nella zona di downtown. Mentre il governatore parla di “un’invasione incostituzionale”, la Casa Bianca insiste che si tratta di “proteggere i federali dell’ICE che arrestano gli immigrati illegali e mantenere l’ordine”. Tra i cittadini, le opinioni sono tutt’altro che unanimi. Erica, orgogliosamente di Chicago, scuote la testa: “Non ne abbiamo bisogno. È solo un’esagerazione. Trump vuole imporsi, ma il nostro governatore sa cosa fare. Trump è un bullo, crede che tutto ciò che dice diventi legge, costituzionale o no”. Hilton, anche lui nato e cresciuto a Chicago, nel South Side, teme invece che i militari peggiorino la situazione: “Non è una buona idea. I ragazzi dei quartieri difficili non ascoltano nessuno. Se arrivano i soldati, rischiamo scontri peggiori. Serve più educazione, più figure di riferimento, non più armi”. Poi aggiunge con pragmatismo: “Se li mandano solo dove c’è il crimine, ok. Ma se vengono a fare scena nel centro o nel Loop, non cambierà nulla o sarà peggio”.

C’è però chi vede la mossa di Trump come necessaria. Ted, rifugiato polacco arrivato a Chicago ai tempi di Solidarnosc, parla senza esitazioni: “Trump ha ragione. È un eroe. Qui serve ordine. Io vengo da un paese dove ho visto cosa fa l’anarchia socialista. Meglio avere un presidente forte”. Jordi, una manager nata e cresciuta a Chicago che incontriamo tra gli stand della fiera Vinitaly.USA, ha invece un punto di vista più articolato: “Non serve l’esercito, ma il governatore Pritzker dovrebbe proteggere chi lavora. ICE sta arrestando persone fuori dai luoghi di lavoro, anche chi è qui legalmente. Gli immigrati sono una parte essenziale della nostra economia, soprattutto nei ristoranti. Criminalizzarli è assurdo”. Sempre tra gli stand di Vinitaly, incontriamo Daniele, che sta offrendo i deliziosi piatti del suo ristorante agli espositori e visitatori della fiera inaugurata domenica dal ministro Lollobrigida. Daniele vive da anni a Chicago e ha le idee chiare: “Io penso che gli interventi già fatti negli ultimi due mesi siano stati abbastanza per la città, non credo che ci sia il bisogno di questo extra intervento che vogliono fare su Chicago”. Daniele parla degli interventi dei mesi scorsi contro gli immigrati illegali e aggiunge: “Ormai la delinquenza è diminuita, non c’è bisogno di usare ancora la forza, come vorrebbero fare”.

E mentre i residenti di Chicago hanno idee diverse ma chiare, i turisti osservano, qualcuno senza altri con paura. “Ci sentiamo sicuri a Chicago”, dicono madre e figlia arrivate dal Tennessee. Invece un gruppo di turisti colombiani sembra preoccupato e ci dicono che non si sentono tranquilli. La loro guida cerca di rassicurarli: “Quando vai in un altro paese e rispetti le regole, non avrai mai problemi qui”. In effetti, le strade del centro, da Michigan Avenue a State Street, sembrano lontane dalle descrizioni apocalittiche di Trump. Ma l’ombra del confronto istituzionale tra Casa Bianca e governi locali si allunga. Dopo che un giudice federale ha temporaneamente bloccato l’invio delle truppe in Oregon, l’amministrazione ha minacciato di ricorrere all’Insurrection Act, la legge che consente al presidente di usare l’esercito per sedare “ribellioni interne”. Pritzker ha definito l’idea “pericolosa e antidemocratica”: “Il loro piano è creare caos per consolidare il potere”, ha detto il governatore dell’Illinois. Un’America sempre più polarizzata, dove il confine tra sicurezza e autoritarismo diventa sottile. La Chicago di lunedì 6 ottobre ci appariva calma ma anche qui, la quiete potrebbe essere solo quella prima della tempesta.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).