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ROMA (ITALPRESS) – “L’accordo formalizzato in sede G7 sulla global minimum tax è un compromesso onorevole trovato con l’amministrazione americana che protegge le nostre...
ROMA (ITALPRESS) – “E’ molto pericolosa l’ipotesi che l’Iran si doti di armi nucleari, non sarebbe solo un pericolo vitale per Israele ma avvierebbe...
ROMA (ITALPRESS) – A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato d’urgenza e presieduto questa mattina...
La nuova veste di Ministro costringe Flavio Zanonato a lasciare Palazzo Moroni. La norma infatti vieta il doppio incarico. Non trema però la Giunta che rimane ben salda e non si scioglierà almeno fino al prossimo appuntamento elettorale previsto per il 2014.
Flavio Zanonato Ministro dello Sviluppo Economico. La formazione del nuovo governo Letta vede il primo cittadino padovano alla guida di uno dei Ministeri piu' importanti del paese
Il prossimo maggio 9 milioni di elettori sono chiamati nuovamente alle urne. Sono i cittadini di 700 città italiane interpellati per rinnovare il proprio consiglio comunale.
Fra i 16 capoluoghi di provincia da rifare ci sono anche Treviso e Vicenza.
Per il voto la data fissata è quella del 26 e 27 maggio mentre un eventuale ballottaggio andrà in scena nei giorni di domenica 9 e lunedì 10 giugno.
Il Veneto si dota di una legge contro la violenza sulle donne. Il Consiglio Regionale ha approvato il disegno «Interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donne», una norma bipartisan nata anche dalla elaborazione del «Centro Donna Padova Antiviolenza». Il Veneto infatti, per quanto riguarda le vittime di violenza, con il 34,3% delle donne che hanno subito violenza almeno una volta nella vita, è al di sopra della media nazionale del 31,2%.
In principio era la super provincia Padova-Treviso, poi venne la battaglia dei sindaci, Zanonato in testa, per confluire nella città metropolitana di Venezia. Progetto a cui avrebbe strizzato l’occhio anche Treviso, dando impulso al vecchio programma Pa-Tre-Ve.Infine fu il nulla di fatto. E le provincie restarono ciò che sempre furono: ovvero enti locali. Potrebbe concludersi così la vicenda del riordino delle province.
Il taglio degli enti locali è infatti ritenuto incostituzionale dal Pdl che per questo ha bloccato al Senato l’approvazione del decreto legge.
Una delegazioni di Sindaci appartenenti all’Anci ha incontrato oggi il Presidente della Repubblica. Presente anche il primo cittadino di Venezia, Giorgio Orsoni. I comuni sono in una situazione drammatica. Lo scorso 21 novembre erano scesi in piazza a Milano, per la modifica alla legge di stabilità, preannunciando le dimissioni di massa in mancanza di aperture da parte del Governo. Il Presidente Anci ha voluto l’incontro con Napolitano per ribadire l’urgenza del cambiamento anche se le decisioni spetteranno a Governo e Parlamento. L’sos lanciato dai primi cittadini è drammatico e prima del loro ingresso al Quirinale hanno ribadito che come alternativa restano solo le dimissioni di massa.
A metà fra una guerra fra campanili e un’opportunità di crescita il destino dell’ormai ex provincia di Padova sta mattina è stato discusso non attorno ad uno, bensì a due tavoli. Il primo è stato quello di Palazzo Santo Stefano, poi bis a Palazzo Moroni. Presenti in entrambe le occasioni la quasi totalità dei sindaci. Ore 10 le porte del palazzo di quella che ormai è una istituzione con le ore contate si aprono per far entrare tutti i sindaci del territorio. Ad accoglierli la padrona di casa Barbara Degani, ospiti d’onore il costituzionalista Mario Bertolissi
Ora è ufficiale. Il terremoto della riorganizzazione delle amministrazioni provinciali sta per abbattersi sul belpaese provocando non pochi cambiamenti territoriali.
È arrivato nella notte il si del consiglio comunale padovano alla città metropolitana. Via libera dunque al progetto targato Flavio Zanonato di accorpamento Padova e Venezia. Una possibilità prevista dalla legge di riordino delle province che oltre ad aver soppresso 64 enti ha individuato anche le future aree metropolitane, fra cui Venezia, prevedendo la possibilità che i comuni limitrofi possano diventarne parte fatto salvo il principio di contiguità territoriale.
Alla fine Monti ha deciso, aumenta l’iva, ma in cambio taglia le tasse sui redditi più bassi. La discussione è durata sette ore, e la riunione è stata a tratti molto tesa, alla fine, la legge di stabilità per il 2013 è pronta. Dunque, dal primo gennaio del 2013, saranno abbassate di un punto le due aliquote sui redditi più bassi, quella al 23% scenderà al 22%, quella al 27 al 26%, in compenso il primo luglio, sempre del 2013, aumenteranno di un punto ciascuna due delle tre aliquote Iva, dal 10 all’11% e dal 21 al 22%.
In un’intervista rilasciata all'Ansa, sulle misure che il governo si prepara a varare per tagliare i costi della politica dopo il caso Lazio,il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato che il Veneto è l’unica regione che si è da tempo adeguata modificando il proprio statuto e ha incoraggiato il governo ad andare avanti con il decreto che taglia i costi della politica regionale, perché il suo aiuto è determinante. Zaia, ha ricordato che la sua scelta personale è stata quella di non avere l'auto blu, né rimborsi chilometrici, e neanche il telepass.
E’ polemica a Vicenza dopo la realizzazione di un cartellone contro il sindaco berico. Nel manifesto, realizzato dagli esponenti di opposizione del Pdl, si vede una foto del corpo di un tunisino ucciso in città l’otto settembre e accanto la foto del primo cittadino. A caratteri cubitali la scritta: “E’ questa la Vicenza che vuoi”? Un azione che ha già suscitato molte polemiche e che preannuncia un autunno bollente. Achille Variati al momento non rilascia dichiarazioni e non è escluso che la battaglia diventi legale.