ROMA (ITALPRESS) – “E’ facile dire ‘abbiamo raccolto una marea di firmè per il referendum se tu racconti che l’autonomia differenziata, così come l’abbiamo approvata, è un qualcosa che serve a penalizzare il Sud e favorire il Nord. In realtà è stata una legge ordinaria che è andata a declinare una previsione costituzionale, che per altro ha fatto il centrosinistra nel 2001. Noi non possiamo invocare la Costituzione solo quando ci fa comodo”. Lo ha detto Raoul Russo, senatore di Fratelli d’Italia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress. “Chi ha paura dell’autonomia differenziata? Chi ha paura di dare responsabilità alle classi dirigenti. E’ un principio corretto di sussidiarietà, alcune funzioni possono essere gestite meglio dal territorio e l’elettore ha il diritto del confronto con la classe dirigente. Per noi quello sull’autonomia è un tema di responsabilità”, ha spiegato. Russo ha quindi ricordato che “il referendum sull’autonomia differenziata, come ha detto anche Giorgia Meloni, è un atto di democrazia, un momento di dibattito, ma intanto deve essere ammesso dalla Corte Costituzionale e su questo ho qualche dubbio”. In agenda i referendum possibili, in caso di via libera dalla Consulta, sono tre, oltra a quello sull’autonomia ci sono quelli sulla cittadinanza e sul salario minimo.
“Si mobilitano le claque nella raccolta firme, ma poi il cittadino medio è lontano e abbiamo visto in passato anche un pò stanco dei referendum. Ma, al di là di questo, il centrosinistra porta avanti tutte queste battaglie referendarie ma continua a perdere le elezioni territoriali”, ha sottolineato.
Sulla scia dell’autonomia differenziata il senatore di Fdi ha affrontato altri temi quali il cambiamento climatico.
“A proposito di prevenzione ci dev’essere un corretto equilibrio tra l’autonomia differenziata e il potere centrale. E’ chiaro che il territorio lo conosce chi ci vive e lavora, gli amministratori locali, ma la manutenzione del territorio dev’essere sostenuta economicamente”. Russo è componente della commissione Antimafia, alle prese in questi giorni con il caso Striano. “Ci troviamo di fronte a usi impropri di banche dati, sicuramente, perchè questi dati riservati sono stati dati ai giornali. Il dottor Melillo dela Dia ora chiede di essere audito perchè vuole raccontare le falle che ha trovato nel sistema di cui Striano faceva parte, per accertarne le responsabilità. A noi non interessa fare la caccia alla streghe o polemica, ma è legittimo chiedersi per quali utilizzo e per conto di chi sono stati fatti questi accessi e diffusi dati riservati. Come Parlamento vogliamo sapere cosa non ha funzionato nell’architettura dello Stato. La lotta alla mafia ci deve sempre tenere vigili su tutto ciò che può portarci ai tempi delle stragi, da Falcone a Borsellino”, ha concluso Russo.
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