Cronaca

Pensioni e furbetti: 6 denunciati nel padovano

Scritto da Redazione

Un vero e proprio sistema collaudato per incassare dallo stato l’assegno sociale di povertà pur non avendone diritto perché residenti da anni all’estero. È quanto portato alla luce dalla Guardia di Finanza di Cittadella che nelle scorse ore ha denunciato 6 persone.
Oltre all’indigenza, e al superamento dei 65anni di età, per ricevere il contributo sociale dell’Inps è obbligatorio risiedere in Italia. Un criterio quest’ultimo che i finti poveri avevano superato grazie all’aiuto di parenti compiacenti.

Un vero e proprio sistema collaudato per incassare dallo stato l’assegno sociale di povertà pur non avendone diritto perché residenti da anni all’estero. È quanto portato alla luce dalla Guardia di Finanza di Cittadella che nelle scorse ore ha denunciato 6 persone.
Oltre all’indigenza, e al superamento dei 65anni di età, per ricevere il contributo sociale dell’Inps è obbligatorio risiedere in Italia. Un criterio quest’ultimo che i finti poveri avevano superato grazie all’aiuto di parenti compiacenti.
Come nel caso di due anziani coniugi da anni residenti in Argentina, ma rientrati in Italia a più riprese nel 2004 e poi nel 2005 per istruire le pratiche per l’ottenimento dell’assegno sociale. I soldi dei due ottantenni venivano fatti accreditare  su un conto corrente cointestato con un congiunto “italiano”. La somma mensile poi veniva inviata all’estero dal familiare stesso.
L’accusa di cui i sei ora dovranno rispondere è di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, finalizzata all’indebita percezione di emolumenti assistenziali in mancanza dei requisiti previsti per legge.
Le denunce padovane rientrano in un’operazione assai più vasta che coinvolge l’intero stivale e che ha portato la Gdf a denunciare 418 italiani residenti all’estero accusati di per aver percepito indebitamente l’assegno sociale di povertà. Gli oltre 400 truffatori – che si vanno ad aggiungere ai 1.844 falsi poveri scoperti in Italia dall’inizio dell’anno – hanno incassato oltre 9 milioni, per i quali sono già state attivate le procedure di recupero. L’attività condotta dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressioni frodi comunitarie della Gdf di Roma consentirà all’Inps di risparmiare ogni anno altri 2,5 milioni.

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