Cronaca

Via della Seta: Cina vieta mele, pere e uva Made in Italy

Scritto da Redazione

Alla vigilia della firma dell’accordo sulla nuova Via della Seta, la Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, denuncia la necessità di un riequilibrio sugli aspetti che regolano l’esportazione e l’importazione di prodotti (mele, pere e uva) verso la Cina.

Nonostante l’apertura del colosso Orientale all’occidente, attestabile tramite i dati Istat che parlano di una crescita delle esportazioni pari al 254%, vi sono ancora molte barriere che impediscono a molti prodotti Made in Italy di raggiungere il Paese dell’Est. Barriere soprattutto legate a motivi fitosanitari, derivanti dal timore cinese di ricevere nuovi patogeni della frutta non presenti sul proprio territorio, che li spingono ad adottare una politica caratterizzata da estenuanti negoziati e dossier che arrivano a durare anche molti anni.

Di contro, in maniera paradossale, è proprio la Cina il secondo Paese a ricoprire il secondo posto a livello mondiale tra i Paesi che hanno fatto scattare maggiori allarmi alimentari nell’Ue, e nonostante questo può esportare liberamente mele, pere e uva. Negli ultimi anni in Italia, per via di queste importazioni, si è verificata una vera e propria invasione di pericolosi insetti dannosi alle coltivazioni di provenienza, dal moscerino killer dagli occhi rossi al cinipide del castagno, fino alla più conosciuta cimice cinese.

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