ROMA (ITALPRESS) – “Noi abbiamo oggi 236 miliardi di cantieri aperti in tutta Italia, fra strade, autostrade, ferrovie, porti e aeroporti e io sono un testone, voglio finire bene il lavoro che ho cominciato: un ministero fondamentale come quello dei lavori pubblici. Se gli italiani ci risceglieranno nel 2027, sicuramente occuparmi di ordine pubblico, lotta alla mafia, gli spacciatori di droghe, i trafficanti di esseri umani è qualcosa che ho fatto con discreti risultati da ministro dell’Interno e potrei tornare assolutamente a fare”. Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini, ospite a Rtl 102.5.
Sulla manovra: “Alcune scelte tecniche dal punto di vista della Lega devono essere modificate, niente allungamento dell’età pensionabile, niente rivalsa su chi riscatta la laurea, niente nuove norme, nuova burocrazia per i condomini e per gli inquilini che adempiono al loro dovere”.
“Un occhio particolare a quello che accade in Europa e nel mondo: ci sono troppe parole di guerra anche oggi, inqualificabili le parole di Tusk che a Bruxelles poco fa ha detto ‘O i soldi all’Ucraina oggi o il sangue domani’. Ascoltiamo il Santo Padre, aiutiamo il processo di Trump ed evitiamo di continuare a parlare di guerra nel momento del dialogo e della diplomazia, non dei ricatti o delle minacce”, ha affermato sull’Ucraina.
“Cinque anni, decine di udienze, decine di testimoni, qualche milione di euro del contribuente speso per arrivare a decidere in tre tribunali diversi, a Catania, Palermo e a Roma, che difendere i confini dai trafficanti di esseri umani, far rispettare le leggi e ridurre il numero di sbarchi e di reati non è un delitto, non è un crimine. Non voglio la medaglia, ma era semplicemente il mio lavoro, quindi sono contento perché si è sancito un principio a tutela degli italiani, a tutela del lavoro delle forze dell’ordine, a tutela delle persone che ogni giorno ahimè incappano nei reati legati all’eccessiva presenza di clandestini. Quindi è anche un sollievo, è anche un sollievo per i miei figli che insomma adesso sanno che il papà non è un pericoloso delinquente”. Così in merito all’assoluzione nel caso Open Arms.
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