La Guardia di finanza di Rovigo ha scoperto un laboratorio di confezionamento di capi di abbigliamento a Badia Polesine, in provincia di Rovigo, che impiegava sette lavoratori di etnia cinese, praticamente il cento per cento della produzione, completamente in nero e i prodotti venivano poi rivenduti a importanti ditte tessili italiane. Le Fiamme Gialle hanno constatato che nel laboratorio i sette dipendenti presenti, erano tutti al lavoro senza alcun contratto e tutela professionale ed erano chiamati a realizzare in tempi brevissimi prodotti in subfornitura destinati alla fine della filiera degli appalti a noti marchi tessili italiani, è stata cosi sospesa l’attività imprenditoriale e sono state avviate le indagini per verificare l’eventuale connivenza delle ditte italiane destinatarie del prodotto per centinaia di migliaia di euro.
Per i sette lavoratori in nero invece, sono scattati gli accertamenti presso l’Ufficio stranieri, che potrebbero eventualmente portare ad un rimpatrio da parte della Questura di Rovigo. L’operazione, è stata svolta nell’ambito dell’intensificazione dell’attività di controllo del territorio disposta dal prefetto di Rovigo, Romilda Tafuri, per la tutela della sicurezza economica e finanziaria e della libertà di concorrenza nel mercato.