Il malessere che colpisce gli autotrasportatori, colpisce allo stesso modo anche le marinerie venete. L’entrata in vigore del nuovo sistema dei controlli e delle sanzioni, vessatorio e punitivo, la riduzione dei benefici fiscali e previdenziali e gli aumenti del costo del carburante aggravati dall’introduzione dell’IVA sul gasolio. L’appello dei rappresentanti delle organizzazioni della pesca, Agrital, Lega pesca, Coldiretti, e Federcoopesca, è che dalle istituzioni venete, e soprattutto dalla Giunta regionale, deve partire un messaggio molto chiaro al Governo perché riveda la tassazione Iva sul gasolio utilizzato dai pescherecci e si impegni nei confronti di Bruxelles per ottenere la revisione dei regolamenti europei che penalizzano la pesca professionale veneta non tenendo conto delle sue peculiarità. Sullo sfondo rimangono i problemi insoluti dei regolamenti UE che penalizzano la pesca veneta con il divieto di pesca entro tre miglia dalla costa e con l’introduzione di reti a maglie larghe valide per le specie ittiche dei mari del Nord e l’Atlantico ma non per quelle dell’Adriatico.