Cronaca

Influenza: dal giorno 11 al via le vaccinazioni

Il miglior attacco è la difesa!”: questo lo slogan della campagna contro l’influenza stagionale promossa dall’Ulss 6 Euganea con il suo Dipartimento di Prevenzione. Sono 175.500 le dosi di vaccino messe quest’anno a disposizione gratuitamente delle categorie a rischio, 4.500 in più rispetto al 2018. I vaccini verranno somministrati a partire da lunedì 11 novembre presso, come di consueto, le sedi Ulss, i distretti socio-sanitari, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che aderiscono all’iniziativa. Lunedì, contestualmente alla campagna antinfluenzale, prenderà avvio una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sui canali social dell’Azienda Ulss 6 (pagine Facebook e Instangram): testimonial d’eccezione i calciatori del Cittadella Calcio e i rugbysti del Petrarca Rugby, che ringraziamo per la disponibilità (in allegato due immagini-simbolo della campagna).

Il vaccino rimane lo strumento più sicuro, economico e di facile somministrazione per difendere da complicanze soprattutto le categorie più esposte al virus, ovvero ultra65enni, malati cronici, disabili, anziani istituzionalizzati, badanti, familiari di persone immunodepresse, donne in gravidanza. Vaccinare i soggetti più fragili significa rafforzare la cosiddetta “immunità di gregge”, con un beneficio dunque collettivo, anche di coloro che, sofferenti per varie patologie, non possono essere sottoposti a vaccinazione.

“Non ci stancheremo mai di ripeterlo: vaccinatevi! Lavoriamo per incentivare la cultura della prevenzione: vaccinare contro l’influenza se stessi e i propri cari è un atto di responsabilità perchè prevenire – commenta il Direttore Generale dell’Ulss 6 Euganea Domenico Scibetta – è la migliore risposta in termini di efficienza organizzativa ed efficacia sanitaria alla diffusione del virus stagionale che, contrariamente a quanto si possa pensare, non va preso sottogamba. Le complicanze dell’influenza nelle categorie più fragili possono infatti essere molto gravi oltre che richiedere ospedalizzazione, con importanti costi sociali per il singolo, e sanitari per la collettività”.

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Redazione