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Il designatore Rocchi a Open Var “Di Lorenzo-Mkhitaryan non era rigore, su Conceicao sì”

MILANO (ITALPRESS) – Il contatto fra Di Lorenzo e Mkhitaryan non era da sanzionare col rigore. Lo afferma il designatore Gianluca Rocchi, ospite di “Dazn” per “Open Var”. Riproponendo le immagini dell’episodio e gli audio fra l’arbitro Mariani, l’assistente Bindoni che segnala il contatto e la Sala Var, chi è dietro il monitor fa sapere al direttore di gara che Di Lorenzo “non allarga la gamba per guadagnare uno spazio che non è del pallone bensì allarga la gamba per la protezione del pallone” ma l’errore, spiega Rocchi, è alla base: “Il problema è procedurale. Agli assistenti abbiamo cercato di fare fare un percorso in questi anni per trasformarli in piccoli arbitri, in supporto tecnico, ma non mi è piaciuta per niente l’ingerenza di Bindoni che va oltre quello che gli abbiamo chiesto di fare, ovvero intervenire su cose al 100% chiare di loro competenza. Per noi è una decisione non corretta, ci saremmo aspettati l’on field review. In scala do molta responsabilità all’assistente, un po’ all’arbitro e un po’ al Var. Vogliamo rigori chiari, pretendiamo che i calci di rigore abbiano un livello alto e questo rigore è sotto la soglia”.

Se per il Var “questa è niente”, per il designatore l’intervento su Conceicao in Lazio-Juve era da rigore. “Non sono stati particolarmente scrupolosi anche se qui Meraviglia fa un ragionamento superficiale sullo step on foot – la sua analisi – Non tutti gli step on foot sono calci di rigore, serve uno scontro sul pallone e qui c’è un giocatore che cerca l’avversario, c’è lo step on foot e ci saremmo aspettati l’on-field review e il calcio di rigore. È un caso in cui un giocatore va a cercare un avversario, lo trova e lo trova in maniera scorretta, è paragonabile a uno sgambetto”.

In Fiorentina-Bologna il mani di Dodò era da rigore, non il contatto fra Sabiri e Bernardeschi. Rocchi ammette che “la difficoltà vera è capire se tocca o meno il pallone, ma se si decide che il pallone è toccato col braccio allora è punibile”, mentre la squadra arbitrale aveva giudicato diversamente ritenendolo una dinamica di corsa. Nell’altro episodio “non c’è uno step on foot chiaro, forse c’è un contatto fra scarpini ma queste cadute non sono nè naturali nè dovute a dinamiche di gioco”. Allo stesso modo il mani di Kean nell’azione che porta poi al rigore della Fiorentina “è fortuito e non è punibile”. In Milan-Pisa il primo gol di Leao è viziato da un fuorigioco di Pavlovic: “La punibilità aumenta via via che ci avviciniamo alla linea di porta e in questo caso diventa punibile per la posizione che ha. Ma è un episodio al limite, capisco la decisione“. Situazione simile nel 2-2 di Athekame (“ma qui la distanza fa la differenza”), il contatto Moreo-Gabbia in occasione del 2-1 del Pisa “è una cosa più casuale che voluta, non è un’evidenza chiara da far intervenire il Var”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).