ROMA (ITALPRESS) – Con l’imminente avvio dell’operazione militare israeliana a Gaza City, sul piano negoziale ieri sera si è verificato un nuovo botta e risposta tra il gruppo terroristico al potere nella Striscia di Gaza, Hamas, e il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu, conclusosi con un nuovo nulla di fatto. Nel pomeriggio di ieri, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è intervenuto sul conflitto in Medio Oriente con un messaggio su Truth con cui ha esortato Hamas “a rilasciare immediatamente tutti i 20 ostaggi”.
A Gaza si trovano circa 20 ostaggi vivi e altri 28 considerati deceduti, rapiti il 7 ottobre 2023. In serata, in una dichiarazione, Hamas ha dichiarato di essere in attesa della risposta di Israele alla proposta dei mediatori e di essere pronta per un accordo globale per il rilascio degli ostaggi. “L’organizzazione ribadisce la sua disponibilità a un accordo globale in cambio di un numero concordato di detenuti palestinesi, come parte di un accordo che porrebbe fine ai combattimenti, prevede il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza, aprirebbe i valichi e avvierebbe il processo di riabilitazione. Hamas conferma il suo accordo per l’istituzione di un governo tecnico nazionale indipendente che si assumerebbe la piena responsabilità della gestione degli affari della Striscia in tutti gli ambiti”, si legge nella dichiarazione.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto la dichiarazione di Hamas, definendola “una manovra”. Il suo ufficio ha dichiarato: “Questa è solo l’ennesima propaganda di Hamas, senza nulla di nuovo. La guerra può finire immediatamente alle condizioni stabilite dal governo: rilascio di tutti gli ostaggi, smantellamento delle armi di Hamas, smilitarizzazione di Gaza, controllo di sicurezza israeliano a Gaza e istituzione di un governo civile alternativo che non educhi al terrorismo, non diffonda il terrorismo e non minacci Israele”. Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Sicurezza nazionale e leader della destra nazionalista, Itamar Ben Gvir. “Per non dover più rispondere ai vuoti annunci di Hamas, Hamas non deve più esistere. Questa deve essere l’unica risposta a questi terroristi nazisti: scegliere tra la resa completa, con disarmo totale, l’emigrazione volontaria da Gaza e il ritorno immediato di tutti gli ostaggi senza alcun rilascio (dei prigionieri) di migliaia di Sinwar – il leader di Hamas a Gaza ucciso nei mesi scorsi – dalle prigioni, oppure essere completamente distrutti”. Per il ministro Difesa, Israel Katz, “Hamas continua a ingannare e a pronunciare parole vuote. Presto capirà che deve scegliere tra accettare le condizioni di Israele per porre fine alla guerra o Gaza diventerà come Rafah e Beit Hanoun. L’esercito si sta preparando con tutte le sue forze”.
Il leader dell’opposizione israeliano, Yair Lapid, ha commentato il botta e risposta fra Netanyahu e Hamas, esortando il governo a riprendere i negoziati. “Il governo israeliano non è obbligato ad accettare le condizioni di Hamas, ma deve riprendere immediatamente i negoziati e cercare di concludere un accordo. Dobbiamo almeno provare a riportare a casa i nostri ostaggi“. L’imprenditore palestinese Bishara Bahbah, che funge da mediatore non ufficiale per conto degli Stati Uniti nei contatti per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, ha dichiarato in un’intervista alla rete televisiva saudita Al-Arabiya di aver contattato Hamas “che ha ora offerto tutto il possibile. Ci sono segnali positivi per trovare una soluzione permanente per Gaza più che mai”.
FONTI, “NETANYAHU HA BLOCCATO LA VISITA DI MACRON”
Il presidente francese, Emmanuel Macron, avrebbe valutato la possibilità di una visita lampo in Israele la scorsa settimana, prima della riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in cui la Francia prevede di riconoscere uno Stato palestinese, ma il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, avrebbe rifiutato e posto una condizione. Lo ha riportato l’emittente pubblica israeliana Kan, citando l’ex parlamentare francese Meir Habib. Secondo la fonte, Netanyahu avrebbe rifiutato la visita di Macron, facendo sapere al presidente francese che avrebbe potuto recarsi in Israele a patto di ritirare la proposta di riconoscere uno Stato palestinese. Macron, conclude la fonte, avrebbe chiarito di essere determinato in questa intenzione, respingendo la richiesta israeliana.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).