ROMA (ITALPRESS) – Gli organizzatori della Sumud Flotilla, che trasporta aiuti umanitari destinati a Gaza, hanno denunciato sui social che una delle loro imbarcazioni...
LAMPEDUSA (AGRIGENTO) (ITALPRESS) – Ancora dispersi nel Mediterraneo, secondo il racconto di alcuni naufraghi, dopo che la nave ong Aurora è giunta a Lampedusa...
VERONA (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno eseguito un’ordinanza (di aggravamento di misura) di custodia cautelare in carcere nei confronti...
La Squadra Mobile padovana ha chiuso il cerchio sulla rapina violenta compiuta alla gioielleria Callegari in zona Eremitani, in città. Quel giorno erano entrati 5 sconosciuti che avevano brutalmente picchiato il titolare e si erano impossessati di preziosi per 300 mila euro. Una rapina efferata sulla quale le indagini non si sono mai bloccate anzi si sono avvalse anche della collaborazione della polizia romena. Tre banditi erano stati subito catturati ma all’appello ne mancavano due. Grazie ad un'intensa attività di indagine sono stati arrestati. Tra loro, figura anche l’uomo più violento della banda che aveva colpito il titolare in maniera efferata.Dalle indagini è emerso che si trattava di un organizzazione ben strutturata, si muoveva con abilità in vari territori. Il giorno prima dell’assalto, i rapinatori, erano in Spagna, dopo il colpo hanno soggiornato a Vicenza e il giorno dopo sono tornati in Romania.
In un paese della provincia di Vicenza un bimbo di 8 anni è caduto dalla finestra della scuola. Al momento dell’incidente il piccolo, che, comunque, miracolosamente non avrebbe riportato ferite e fratture, era solo nella classe. Al momento non è chiaro come sia avvenuta la caduta anche se tra le ipotesi c’è quella che si sia affacciato da solo, sporgendosi troppo. In via precauzionale è stato portato al pronto soccorso ma non sembra vi siano conseguenze. Dopo la caduta sarebbe rientrato da solo nella scuola.
E’ di Camposampiero il falso prete individuato come l’autore di una truffa nei confronti di una signora sola e malata. L’ uomo, Lucio Gabrieli, indossando una finta tonoca, con la complicità di due amiche si era intruffultato nella casa di una donna della provincia di Padova.Lei che era a letto ammalata, stava aspettando la visita di una cosciente ma l’uscio aperto aveva catturato l’attenzione dei furfanti che sono entrati con la scusa di una benedizione. Quando la padrona di casa ha capito che stava per essere raggirata ha cercato di liberarsi dei tre ma nel frattempo gli sconosciuti le avevano già rubato i soldi della pensione e alcuni gioielli. Il fatto, accaduto lo scorso febbraio, è stato oggetto di minuziose indagini da parte dei carabinieri di Vescovana che hanno individuato quasi tutti gli autori della truffa. Nei confronti di Lucio Gabrieli, il falso prete e la sua amica Bruna Catter della provincia di Verona è stata emessa un ordinanza di custodia cautelare. Il falso prete invece era già in carcere per altri reati. Molti elementi in mano ai militari fanno supporre che in breve tempo verranno individuate le due donne mancanti all’appello.
Tragedia a Civè di Correzzola. Un tabaccaio che abita sopra il suo negozio è stato svegliato di soprassalto da alcuni rumori. Qualcuno stava per compiere un assalto al suo locale. Ha guardato cosa stava accadendo e ha visto i ladri all’opera. L' uomo ha imbracciato un arma e ha sparato. Il proiettile ha raggiunto uno dei ladri che è rimasto ucciso. Tutti gli altri componenti della banda sono saliti a bordo di un auto e si sono dileguati tranne uno che i carabinieri di Piove di Sacco sono riusciti a raggiungere e bloccare. La vittima è un moldavo di 20 anni. Allo stato attuale la Procura della Repubblica di Padova ha aperto un fascicolo d'inchiesta; non è escluso che lo stesso tabaccaio venga iscritto dal pm Benedetto Roberti nel registro degli indagati, al momento sembra come atto dovuto. Le indagini in queste ore sono serrate. Interrogato il tabaccaio per ricostruire quanto accaduto non è escluso che il colpo sparato fosse stato a scopo intimidatorio e non per uccidere ma su questo dovrà essere fatta chiarezza. Intanto è stata recuperata l' auto usata per il colpo, aveva le porte aperte e la refurtiva all’ interno. La gente del paese si dice sconvolta su quanto accaduto ma solidale con il tabaccaio.
Bruno Terrazzan, 38 anni, artigiano di Campolongo Maggiore; Giulio Piacentin , 39 anni, idraulico di Piove di Sacco, Massimiliano Daniele, 43anni, operaio di Campagna Lupia sono stati arrestati dopo aver compiuto una rapina al supermercato Prix di Pontelongo, Pd.Il negozio era pieno di gente. Improvvisamente sono entrati due uomini che brandendo un pistola hanno intimato alle cassiere di consegnare l’incasso. Preso il bottino i due sconosciuti hanno raggiunto l’auto dove li attendeva il terzo complice. A quel punto è scattata la richiesta d’aiuto al 112. I carabinieri lungo il tragitto hanno individuato l’auto dei rapinatori. Fermati è stato trovato il bottino e il materiale usato per l’assalto. La fuga è durata poco.
Un amicizia, o forse qualcosa di più, che di certo non andava giù al proprietario di casa. Così quando ieri sera la 21enne si è appartata con il fidanzato 26enne nella stanza presa in affitto nell’appartamento dell’Arcella si sono scatenate le ire del proprietario.
L’uomo, un 52enne originario di Salerno, dal cassetto della cucina ha estratto una pistola, che poi si è scoperto essere a salve, ma priva del bollino rosso che ai due fidanzatini è apparsa vera a tutti gli effetti. Terrorizzata la coppia è fuggita in strada per poi denunciare l’accaduto alla polizia.
Maggiori indagini hanno così portato alla luce un vero e proprio arsenale rigorosamente a salve che l’uomo custodiva nell’appartamento di via Bordone.
Gli agenti della volante intervenuti per andare a fondo della questione si sono trovati fra le mani 7 pistole, un fucile a pompa, 1 coltello serramanico e la pistola senza il bollino rosso usata per mettere in fuga i due ventenni.
A causa del suo caratteraccio e della sua passione per le armi l’uomo risulta ora indagato per minaccia aggravata.
La notte tra l’1 e il 2 ottobre 2011, aveva partecipato ad una scontro tra nordafricani nel quale era rimasto ferito.
La lite scoppiata fra pochi individui all’angolo fra via Tiziano Aspetti e via Cardinal Calelgariin poco tempo si era trasformata in una rissa tra una ventina di persone, tutte di origine magrebina, armate di coltelli, bottiglie e addirittura un machete. Jamil MATLOUTI era rimasto a terra colpito da una bottiglia in testa aveva rimediato un profondo taglio al cuoio capelluto.
Arrestato in flagranza dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Padova, il tunisino 19enne, aveva scontato in carcere solo due giorni per rissa aggravata e continuata. Scarcerato era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora in Veneto.
Si sono distinti per avere portato a termine operazioni rischiose, mentre indossavano la divisa o intervenivano in borghese sventando furti e indagando su importanti...
Incastrato da una ricetta dopo essere ritornato come cliente nella farmacia rapinata nemmeno un mese prima. È quanto ricostruito dai Carabinieri del nucleo investigativo di Padova che hanno arrestato nelle prime ore di ieri pomeriggio Maurizio Gatto, 37enne originario di Lecce, ma residente a Rubano.
Era lo scorso 16 gennaio quando Gatto incappucciato e con una sciarpa per coprirsi il volto, poco prima dell’orario di chiusura entrò nella farmacia comunale Palestro, al civico 28 dell’omonima via. Urlando “Mi prendo i soldi” mise in fuga una delle farmaciste afferrando dal registratore di cassa 200 euro.
Meno di un mese dopo il 37 leccese ritornò nella farmacia, questa volta, per acquistare un farmaco.
Aspetto, gesti e movenze del cliente non fuggirono però all’attenzione della farmacista sono ancora scossa per la rapina subita.
Risolutive per la riuscita del caso le telecamere di videosorveglianza attive durante entrambe le visite del 37enne leccese. Proprio le immagini sono servite agli investigatori per confermare che acquirente e rapinatore erano effettivamente la stessa persona.
Hanno preso il treno, senza fare i biglietto. Così il controllore dell’interregionale Bologna-Venezia oltre alla multa ha segnalato la loro presenza anche al personale della Polfer. Il gruppo di 5 giovanissimi, fra cui due minorenni, una volta sceso nella Stazione di Padova è stato invitato negli uffici della polizia ferroviaria dove dai jeans di uno di loro sono saltati fuori 3 grammi di ecstasy. 11 pasticche azzurro acqua infilate nei pantaloni, ben nascoste nella piega del tessuto che hanno messo nei guai un romeno 22 enne, già noto alle forze dell’ordine, finito in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.
E la stazione padovana è stata protagonista ieri anche di 4 denuncie. Nei guai sono finiti un 31 enne, e 3 ventenni, vicentini in trasferta a Padova per dipingere le carrozze di un treno.
II tre l’altra notte avevano scelto la rimessa per il lavaggio dei treni dove si trovavano alcune carrozze in sosta. Un luogo che il quartetto riteneva abbastanza protetto. Così bombolette alla mano i writers hanno iniziato la loro opera siglando con i loro graffiti varie carrozze.
Ad accorgersi della presenza di estranei in un area riservata agli addetti ai lavori, un addetto alla pulizia dei treni, che ha allertato immediatamente la polizia ferroviaria. Due componenti del gruppo sono stati presi mentre cercavano di scappare nei campi che circondano l’area. Altri due invece sono stati acciuffati in autostrada dopo che i poliziotti avevano atteso che riprendessero il mezzo parcheggiato poco lontano dalla rimessa.
I quattro giovani sono stati denunciati per danneggiamento aggravato.
6 giorni di prognosi per i traumi e le contusioni riportate. È il bilancio dell’aggressione subita ieri da una pattuglia dei vigili urbani aggrediti in Piazzale Stazione da un uomo a cui stavano controllando le generalità.
Provvidenziale per la risoluzione di una situazione ad alta tensione il passaggio di una gazzella dei Carabinieri. Accortisi del parapiglia in cui erano coinvolti anche due agenti della polizia locale gli uomini dell’arma sono intervenuti prima allontanando e poi arrestando il responsabile della rissa. Nei guai con l’accusa di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale è finito un cittadino marocchino 54enne
A lui gli uomini in divisa si erano avvicinati dopo che un uomo di origini nigeriane aveva riconosciuto nel marocchino l’uomo che la sera prima lo aveva aggredito.
Un semplice controllo da parte dei vigili che al magrebino hanno chiesto i documenti. Invece delle proprie generalità però l’uomo ha risposto con calci e pugni. Una violenza che ha finito con lo spedire all’ospedale i due colleghi curati al pronto soccorso per lividi ed escoriazioni.
Dimessi nella medesima giornata i due agenti della polizia locale potranno tornare in servizio dopo la convalescenza.