ROMA (ITALPRESS) – L’industria italiana del cemento lancia un appello alle istituzioni: servono misure urgenti per difendere la competitività di un settore che si trova ad affrontare le nuove regole europee sulle emissioni ed è allo stesso tempo minacciato dall’aumento delle importazioni extra-UE. È quanto emerso oggi alla Camera dei Deputati durante l’incontro “Governare la transizione ETS e ETS2. Quale impatto per l’Italia”, dove il presidente di Federbeton Confindustria, Stefano Gallini, ha chiesto interventi concreti per mettere l’industria del cemento nelle condizioni di continuare a garantire materiali affidabili e sostenibili per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Il settore si trova oggi a fronteggiare una doppia sfida: da un lato, l’inasprimento del sistema europeo ETS (scambio di quote di emissione), con costi della CO2 in crescita e meno quote gratuite; dall’altro, la concorrenza di Paesi che non applicano gli stessi standard ambientali europei e che quindi possono produrre a costi inferiori.
Le importazioni in Italia di cemento e clinker da fuori UE sono quasi decuplicate in dieci anni, mettendo a rischio le aziende italiane. Per Gallini, solo un’applicazione rigorosa del meccanismo CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) potrà in parte riequilibrare la situazione. Un altro nodo riguarda la distribuzione dei proventi delle aste ETS: nel 2024 hanno generato 2,6 miliardi di euro, ma solo una minima parte è destinata al cemento, penalizzando un comparto considerato “hard-to-abate” e strategico per la decarbonizzazione. Federbeton chiede criteri più equi per l’accesso ai fondi. Determinante anche il fattore dei costi energetici: il settore è infatti stato escluso anche dal recente bando del Ministero dell’Ambiente per la compensazione dei costi indiretti delle emissioni, nonostante l’elevata intensità elettrica e il rischio di delocalizzazione. “Le attuali regole europee escludono ingiustamente il comparto – sottolinea Gallini -. Se non sarà possibile includere tutto il settore, almeno il prodotto clinker dovrebbe essere ammesso”.
Federbeton ribadisce la necessità di strumenti efficaci per la decarbonizzazione e di misure che tutelino la competitività delle imprese italiane, chiedendo l’inclusione del cemento tra i beneficiari delle compensazioni e un uso più equo dei fondi ETS.
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