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Israele avvia l’operazione di terra a Gaza City, Katz “La città sta bruciando”. Commissione Onu “E’ in corso un genocidio”

GAZA (ITALPRESS) – Notte di fuoco a Gaza City, dove l’Aeronautica israeliana ha colpito siti del gruppo terroristico Hamas. Due funzionari israeliani hanno dichiarato questa mattina alla Cnn che l’invasione via terra di Gaza City è iniziata. Le manovre sono iniziate alla periferia di Gaza City, hanno spiegato le fonti, in aree dove le Forze di difesa israeliane (Idf) stavano lavorando per distruggere i grattacieli. Uno dei funzionari ha affermato che l’ingresso via terra sarà “graduale” nella prima fase. Il governo israeliano aveva approvato i piani per l’invasione di terra di Gaza City a metà agosto.

Una fonte della sicurezza citata dall’emittente pubblica Kan ha detto che la popolazione è stata evacuata dalle aree in cui le Idf manovreranno nelle fasi iniziali, ma attualmente ci sono congestioni sull’asse di Al-Rashid, l’unica via che consente alla popolazione di spostarsi verso sud. Ieri sera, più di 350.000 abitanti di Gaza hanno lasciato Gaza City, secondo le stime delle Idf. Durante la notte, dopo una significativa ondata di attacchi delle Idf, altre migliaia di persone hanno lasciato la città. Le autorità di sicurezza stimano che il tasso di evacuazione della popolazione dalla città aumenterà con il progredire della manovra.

L’IDF ANNUNCIA “LA POPOLAZIONE EVACUI GAZA CITY”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) “hanno iniziato a distruggere le infrastrutture di Hamas a Gaza City. Gaza City è una pericolosa zona di combattimento”. Lo ha scritto su X il portavoce per i media arabi delle Forze di difesa israeliane (Idf), colonnello Avichay Adraee. Rivolgendosi alla popolazione di Gaza City, l’ufficiale ha detto: “Rimanere nella zona vi mette in pericolo. Spostatevi il più rapidamente possibile attraverso Rashid Street, verso le aree indicate a sud di Wadi Gaza, in auto o a piedi. Unitevi a oltre il 40% dei residenti della città che si sono trasferiti per la propria sicurezza e quella dei propri cari”. Prima dell’operazione, secondo le stime, a Gaza City viveva circa un milione di persone. Oggi le Idf hanno annunciato che circa 350 mila persone sono evacuate.

LE PAROLE DI NETANYAHU E KATZ

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha confermato l’inizio della fase di terra dell’operazione Carri di Gedeone 2 all’inizio della sua testimonianza in tribunale. “Abbiamo avviato un’intensa operazione a Gaza”, ha affermato. Il premier ha aggiunto: “Non ho chiesto l’udienza a porte chiuse per far capire che lo Stato di Israele si trova in un momento cruciale”.

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha scritto su X: “Gaza sta bruciando. Le Idf stanno colpendo con il pugno di ferro le infrastrutture terroristiche e i soldati delle Idf stanno combattendo coraggiosamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas. Non cederemo e non ci tireremo indietro, finché la missione non sarà completata”. Nel pieno della nuova fase dell’operazione Carri di Gedeone 2, il Quartier generale delle famiglie per il ritorno dei rapiti ha rilasciato una dichiarazione: “Le famiglie dei rapiti accolgono con grande ansia le notizie della potente operazione iniziata questa notte a Gaza City. Questa notte potrebbe essere l’ultima notte nella vita dei rapiti che stanno sopravvivendo con grande difficoltà e l’ultima notte in cui sarà possibile localizzare e restituire i morti per una degna sepoltura”. Ieri sera, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha avvertito Hamas, il gruppo terroristico al potere a Gaza: “Non usi gli ostaggi come scudi umani o tutto sarà possibile”.

PROTESTA DELLE FAMIGLIE DEGLI OSTAGGI

Le famiglie degli ostaggi israeliani hanno annunciato la prosecuzione della loro protesta davanti alla residenza del primo ministro, Benjamin Netanyahu, a Gerusalemme per protestare contro i continui attacchi a Gaza. Le manifestazioni sono iniziate ieri sera mentre si susseguivano notizie sugli attacchi delle Forze di difesa israeliane (Idf) in tutta Gaza City. Anat Angrest, madre dell’ostaggio Matan Angrest, ha dichiarato ieri sera che il presidio non si muoverà dalla casa del primo ministro. “Ci barricheremo qui, non ci muoveremo da qui”, ha detto. “I nostri cari vengono bombardati dalle Idf su ordine del primo ministro. Sta facendo di tutto per impedire un accordo e il loro ritorno. Temiamo che questa sarà la loro ultima notte, non siamo più pronti”, ha aggiunto. Michel Illouz, il cui figlio Guy Illouz è stato rapito e assassinato dai miliziani durante la prigionia, ha accusato Netanyahu di aver causato la morte del figlio. “Il sangue di mio figlio è sulle tue mani”, ha detto. Einav Zangauker, la madre del rapito Matan, si è rivolta alla moglie del premier, Sara Netanyahu. “Sara, vieni fuori e dimmi cosa mi hai promesso”, ha detto.

“Vieni a raccontarmi come mi hai mentito in faccia e hai detto che avresti trovato un accordo e riportato tutti indietro. Hai incontrato le famiglie in una stanza chiusa e hai venduto loro sciocchezze”, ha aggiunto. “È finita. Se il mio Matan muore, non mandarmi l’ufficiale addetto alle emergenze. Tu e tuo marito assassino dovete dirmelo”, ha concluso. Nella Striscia di Gaza si trovano 48 ostaggi, 20 dei quali vivi, secondo le stime dell’intelligence. Tuttavia, in vista dell’offensiva terrestre, l’apparato militare ha avvertito che Hamas potrebbe usarli come scudi umani e farli uscire dai tunnel dove sarebbero rimasti finora.

ONU “ISRAELE HA COMMESSO UN GENOCIDIO”

Una commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite ha concluso che Israele ha commesso un genocidio nella Striscia di Gaza e che alti funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno istigato tali atti. Nel rapporto di 72 pagine, la commissione ha citato esempi di tale condotta, come uccisioni, blocco degli aiuti, sfollamenti forzati e distruzione di una clinica per la fertilità a sostegno della sua conclusione sul genocidio, unendosi alle organizzazioni per i diritti umani e ad altri che sono giunti alla stessa conclusione. “A Gaza è in corso un genocidio”, ha dichiarato Navi Pillay, capo della commissione d’inchiesta sui Territori palestinesi occupati ed ex giudice della Corte penale internazionale. “La responsabilità di questi crimini atroci ricade sulle più alte cariche delle autorità israeliane, che da quasi due anni orchestrano una campagna genocida con l’intento specifico di distruggere il gruppo palestinese a Gaza”, ha concluso.

-foto Ipa Agency –

(ITALPRESS)