Territorio

IMMIGRAZIONE: BITONCI, BUSINESS DIETRO A SOLIDARIETA’. COOPERATIVE FORNISCANO ELENCO OSPITATI A COMUNI PER CONTROLLI.

Scritto da Redazione

“Se non è volontaria, non può chiamarsi solidarietà – spiega Massimo Bitonci, sindaco di Padova – Se è imposta dallo Stato ai Comuni e ai contribuenti, quella che qualche interessato si ostina a osannare con facili eufemismi, altro non è che vessazione e sopruso. Chi scappa dalla guerra ed è perseguitato merita di essere aiutato davvero, a casa sua, non di diventare carne da macello. Prima a vantaggio di gruppi di schiavisti senza scrupoli, che organizzano le partenze e lasciano al loro destino, sopra a delle catapecchie galleggianti, migliaia di persone. Poi in favore di cooperative che, con la scusa dell’accoglienza, fanno della cosiddetta solidarietà un business in crescente aumento.

“Se non è volontaria, non può chiamarsi solidarietà – spiega Massimo Bitonci, sindaco di Padova – Se è imposta dallo Stato ai Comuni e ai contribuenti, quella che qualche interessato si ostina a osannare con facili eufemismi, altro non è che vessazione e sopruso. Chi scappa dalla guerra ed è perseguitato merita di essere aiutato davvero, a casa sua, non di diventare carne da macello. Prima a vantaggio di gruppi di schiavisti senza scrupoli, che organizzano le partenze e lasciano al loro destino, sopra a delle catapecchie galleggianti, migliaia di persone. Poi in favore di cooperative che, con la scusa dell’accoglienza, fanno della cosiddetta solidarietà un business in crescente aumento. Secondo la stampa locale una di queste ha decuplicato il proprio fatturato, che, nel giro di tre anni, sarebbe passato da 100mila euro a più di un milione – prosegue Bitonci – Chi le controlla? Chi garantisce che i clandestini accolti non siano scappati altrove e qualche cooperativa non continui ad incassare indebitamente i famosi 35 euro al giorno? Come sindaco di Padova chiedo trasparenza. Chiedo che l’elenco degli ospitati dalle cooperative sia disponibile ai Comuni interessati e aggiornato giorno dopo giorno, di modo che la Polizia Locale e le Forze dell’Ordine possano avere dati certi ed eseguire, a propria discrezione, i dovuti controlli sulle presenze”.

L'autore

Redazione