Sgominata una vera e propria organizzazione criminale dedita a furti e rapine sul territorio. Ad eseguire l’operazione i Carabinieri della compagnia di Piove di Sacco in collaborazione con i colleghi di Tolmezzo e Schio. Le indagini hanno portato all’individuazione di soggetti che operavano furti su commissione. Svariata la merce di cui facevano incetta e così pure gli obiettivi. Le intrusioni avvenivano nelle abitazioni private, nei negozi, in aziende specializzate e perfino in ambulatori medici. La merce rubata poi veniva venduta a prezzi ribassati. Affari ai quali hanno abboccato decine e decine di persone. Alcune consapevoli che il materiale era di provenienza furtiva, altre forse inconsapevoli ma comunque cadute nella rete della ricettazione. Le indagini sono partite a settembre 2014 dopo il sequestro di alcune foto,con degli escavatori, che, uno degli arrestati, Placido Scattolin 74 anni, mostrava ad alcuni uomini. Da quelle immagini i carabinieri hanno verificato i numeri di targa, scoprendo che si trattava di mezzi rubati. A quel punto i militari della stazione di Legnaro in sinergia con la Procura di Padova hanno avviato accertamenti e monitoraggi. Nei mesi è emerso che Scattolin aveva creato delle bande d’azione che andavano a compiere i furti. Collaboravano italiani e stranieri dell’est Europa. Stretto collaboratore di Scattolin, che risiede a Saonara, un altro italiano Alessio Devid Grendene arrestato anche lui. I due uomini hanno condiviso il piano per compiere una brutale rapina nella casa di un anziana ad Arzignano. La donna era stata legata e aveva riportato lesioni. Obiettivo dei criminali era una spilla preziosa. Il proseguio delle indagini ha fatto emergere tutti i particolari del lavoro predatorio. 40 i colpi accertati. La merce rubata ammonta a 500 mila euro e veniva nascosta in capannoni nel territorio di Saonara. In totale gli indagati sono 23, tra questi in carcere sono finiti Placido Scattolin 74 anni, di Saonara, Alessio Devid Grendene 43 anni di santorso (vi) e i rumeni Alexandru Varvarivi, Andrei Alexandru Morosan e Alexandru Corlatari.
Lo Scattolin ha alle spalle lunghissime condanne sempre per gli stessi reati che lo hanno portato a pene più elevate di un omicidio. Per lui gli anni di carcere, su 74 di vita, sono, fino ad ora, arrivati a 32
