Cronaca

PADOVA: AIUTAVANO EXTRACOMUNITARI FALSIFICANDO PRATICHE, ARRESTATE AVVOCATESSA E SEGRETARIA

Scritto da Redazione

In via Jacopo D’Avanzo la conoscono tutti. Nella via, dietro alla stazione dove la donna ha uno studio ora sottosequestro, è una vera celebrità fra gli stranieri. Nessuno ammette di averne richiesto i servizi, ovviamente, ma tutti a domanda precisa rispondono che si, l’avvocato lo conoscono. L’avvocato è S.S. 37 anni finita ora agli arresti domiciliari, perché accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nei guai è finita anche ilmbraccio destro della donna, P.G 46anni, che nello studio rivestiva il ruolo di segretaria

In via Jacopo D’Avanzo la conoscono tutti. Nella via, dietro alla stazione dove la donna ha uno studio ora sottosequestro, è una vera celebrità fra gli stranieri. Nessuno ammette di averne richiesto i servizi, ovviamente, ma tutti a domanda precisa rispondono che si, l’avvocato lo conoscono. L’avvocato è S.S. 37 anni finita ora agli arresti domiciliari, perché accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nei guai è finita anche ilmbraccio destro della donna, P.G 46anni, che nello studio rivestiva il ruolo di segretaria. La professionista specializzata in diritto amministrativo, secondo la Questura padovana, avrebbe favorito alcuni stranieri falsificando le pratiche per l’ottenimento del permesso di soggiorno di colf e badanti, ma anche di extracomunitari che avevano fatto domanda per tirocini formativi. Per ogni pratica andata a buon fine l’avvocato chiedeva dai 2mila ai 2mila 500 euro.
Numerose le pratiche presentate nel corso degli ultimi 5 anni, talmente numerose da insospettire l’ufficio immigrazione di Piazzetta Palatucci, che nella sanatoria del 2010 si è visto richiedere dall’avvocato ben 157 regolarizzazioni. Uno sproposito. La segnalazione alla Squadra Mobile ha così fatto partire i controlli. Sotto osservazione sono così finiti i telefoni cellulari delle donne, ma anche le migliaia di pratiche trovate nello studio. Né emerso un quadro vario, tanto per la nazionalità degli assistiti che provenivano da tutte le parti del mondi quanto per i casi, rivelatesi i più disparati
L’indagine denominata “Legal Point” si è conclusa con la denuncia di altre 21 persone, facenti parte dell’organizzazione, anch’esse indagate in concorso per favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina, permanenza di stranieri irregolari in Italia, mediante false regolarizzazioni.

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