Cronaca

NON SI SOTTOPONE ALL’OBBLIGO DI FIRMA, ARRESTATO NUOVAMENTE

Scritto da Redazione

Gli mancavano ormai solo pochi mesi per tornare alla libertà. Quella libertà persa il 25 ottobre del 2011 dopo aver rapinato e ferito con un taglierino una studentessa trentina di origini argentine, in città per far visita al fidanzato, ma aggredita a pochi passi dalla stazione dei treni da cui si era da poco allontanata. Per quel crimine Hamza Lhasni, marocchino 27enne, residente a Grantorto era stato condannato a 3 anni.

Gli mancavano ormai solo pochi mesi per tornare alla libertà. Quella libertà persa il 25 ottobre del 2011 dopo aver rapinato e ferito con un taglierino una studentessa trentina di origini argentine, in città per far visita al fidanzato, ma aggredita a pochi passi dalla stazione dei treni da cui si era da poco allontanata. Per quel crimine Hamza Lhasni, marocchino 27enne, residente a Grantorto era stato condannato a 3 anni. Da qualche mese però era uscito dal carcere con l’obbligo però di recarsi in Questura per firmare dimostrando così di non essersi allontanato dal territorio.
Ieri il 27enne è tornato nella casa circondariale due Palazzi. Ad arrestarlo gli agenti della Squadra mobile di Padova, da giorni in fatti il giovane non si recava in Piazzetta Palatucci, obbligando così il tribunale euganeo ad mettere un aggravamento della misura a cui era sottoposto.
Il 17enen torna così vicino al padre, l’uomo che il 25 settembre 2004 uccise a bastonate l’altra figlia, all’epoca dei fatti 19enne, perché colpevole di avere gusti troppo occidentali, di essersi integrata nella provincia padovana. Per quel atroce delitto il 63enne è stato condannato in Cassazione a 14 anni. Oggi il suo figlio più piccolo torna sotto al suo stesso tetto.

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