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GIUDICI DI PACE: 2 SETTIMANE DI SCIOPERO

Scritto da Redazione

Incrociano le braccia per due intere settimane i giudici di Pace italiani e la loro azione porterà al rinvio di 200 mila processi. La protesta parte oggi e durerà fino al prossimo 6 dicembre, le prime stime parlano di un adesione altissima che raggiunge il 95% dei giudici, che tuttavia garantiranno i processi urgenti come ”le udienze nei Cie e quelle per le sospensioni di patente e i processi penali che rischiano la prescrizione.

Incrociano  le braccia per due intere settimane i giudici di Pace italiani e la loro azione porterà al rinvio di 200 mila processi.  La protesta parte oggi e durerà fino al prossimo 6 dicembre, le prime stime parlano di un adesione altissima  che raggiunge il 95% dei giudici, che tuttavia garantiranno i processi urgenti  come ”le udienze nei Cie e quelle per le sospensioni di patente e i processi penali che rischiano la prescrizione.

A spiegare il motivo della protesta è il presidente dell’Unione nazionale giudici di pace Gabriele Longo, che spiega come questa figura professionale  nonostante svolga il 60% dell’attività di primo grado in materia civile, non ha diritti costituzionali.

Ciò che denunciano i Giudici di Pace è quella che loro stessi definiscono una “condizione di precariato intollerabile e illegale, senza alcuna tutela previdenziale, della salute e della maternità e senza garanzia di indipendenza e autonomia”.

Un quadro più chiaro della situazione arriva dai dati: Nel 2011 i processi di cognizione iscritti negli uffici del giudice di pace sono stati oltre 556 a fronte dei 389 iscritti nei tribunali, la durata media dei processi è inferiore all’anno contro i 5 anni di quella dei processi ordinari, mentre i  costi si fermano a 80 milioni di euro annui, contro i 4,5 miliardi del sistema della giustizia. Qeullo che i Giudici di Pace vogliono è una riforma e per ottenerla al più presto hanno sottoposto la carenza di tutele  attuale alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

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