Cronaca

Corruzione in appalti pubblici: 8 arresti e 38 perquisizioni nel padovano

Scritto da Redazione

L’ipotesi di reato è associazione a delinquere finalizzata a numerosi reati contro la Pubblica amministrazione. Da questa mattina a Padova tremano i palazzi di Provincia e Ater e il comando dell’Esercito , nonché le poltrone di alcuni imprenditori. Ad indagare la Guardia di Finanza e i Carabinieri del comando Provinciale che hanno chiamato l’inchiesta “Pantano” a simboleggiare la poca chiarezza che regnava introno ad alcuni appalti pubblici. Secondo l’inchiesta infatti vi sarebbe stata un’organizzazione basata su un accordo tra dirigenti e funzionari pubblici infedeli ed imprenditori senza scrupoli capaci di pilotare le assegnazioni

L’ipotesi di reato è associazione a delinquere finalizzata a numerosi reati contro la Pubblica amministrazione. Da questa mattina a Padova tremano i palazzi di Provincia e Ater e il comando dell’Esercito , nonché le poltrone di alcuni imprenditori. Ad indagare la Guardia di Finanza e i Carabinieri del comando Provinciale che hanno chiamato l’inchiesta “Pantano” a simboleggiare la poca chiarezza che regnava introno ad alcuni appalti pubblici. Secondo l’inchiesta infatti vi sarebbe stata un’organizzazione basata su un accordo tra dirigenti e funzionari pubblici infedeli ed imprenditori senza scrupoli capaci di pilotare le assegnazioni. Il sospetto è che dietro il pagamento di denaro, cene, viaggi, ricambi di autovetture e ristrutturazioni di abitazioni private, i dipendenti pubblici favorissero imprenditori amici nell’aggiudicazione delle gare.
Per questo la Finanza si è diretta nella prima mattina negli uffici di Provincia e Comune alla Cittadella della Stanga, dove hanno atteso l’arrivo dei dipendenti e dei dirigenti per procedere alle perquisizioni necessarie all’inchiesta.Al setaccio sono stati passati contratti, bandi di gara e aggiudicazioni degli ultimi 5 anni banditi dal Comune, dalla Provincia, dall’Esercito e dall’Ater di Padova. 38 le perquisizioni a domicili ed uffici, 22 gli avvisi di garanzia notificati 8 gli ordini di custodia cautelare.
L’inchiesta è la costola di una precedente indagine che riguardava l’Arpav risalente al 2011, da cui l’ente era uscito pulito, ma seguendo le “tracce” di alcune persone che erano state controllate gli investigatori coordinati dal pubblico ministero padovano Federica Baccaglini e dal procuratore aggiunto Matteo Stuccilli, si è arrivati al nuovo filone d’indagine.

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