Cronaca

MAFIA:INFILTRAZIONI APPALTI, ARRESTATI AD E INGEGNERE PADOVANI

L’amministratore delegato della Fip di Padova, Mauro Scaramuzza, , 55 anni, residente a Mestre, e l’ignegnere padovano Achille Soffiato, 39 anni sono stati arrestati dai Carabinieri, assieme ad altri tre indagati, nell’ambito di un’inchiesta su un appalto pubblico da 140 milioni di euro per la ‘variante’ Caltagirone. La stessa inchiesta ha portato in carcere anche Gioacchino Francesco La Rocca, 42 anni, figlio del capomafia detenuto ‘Ciccio’.

L’amministratore delegato della Fip di Padova, Mauro Scaramuzza, , 55 anni, residente a Mestre, e l’ignegnere padovano Achille Soffiato, 39 anni sono stati arrestati dai Carabinieri, assieme ad altri tre indagati, nell’ambito di un’inchiesta su un appalto pubblico da 140 milioni di euro per la ‘variante’ Caltagirone. La stessa inchiesta ha portato in carcere anche Gioacchino Francesco La Rocca, 42 anni, figlio del capomafia detenuto ‘Ciccio’.
L’operazione denominata “Reddita viae” condotta dai carabinieri su disposizione della Dda etnea ha portato alla luce il sistema attraverso cui la storica ‘famiglia’ mafiosa dei La Rocca, legata a Cosa nostra, avrebbe agito durante i lavori di realizzazione della strada statale 683 ne territorio di Caltagirone. In pratica la cosca si sarebbe prodigata affinché i lavori venissero dati in subappalto a ditte direttamente controllate dal clan con contratti artificiosamente frazionati in modo da eludere la normativa antimafia, percependo così un indebito profitto mediante l’ottenimento di finanziamenti pubblici.
Secondo quanto emerso dalle indagini degli inquirenti Scaramuzza e Soffiatto della Fip, aggiudicataria dell’appalto, avrebbero dimostrato di essere ben consapevoli di attuare uno stratagemma finalizzato a consentire alle società (che sanno essere controllate dalla famiglia mafiosa dei La Rocca) di entrare nella spartizione dei lucrosi sub-appalti al fine di avere garantito dalla stessa organizzazione mafiosa quella “pax” nel territorio che non avrebbe pregiudicato l’avanzamento del cantiere.
Per gli arrestati le accuse vanno, a vario titolo, dai reati di associazione di tipo mafioso, a intestazione fittizia di beni e concorso esterno in associazione mafiosa.

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Redazione