Cronaca

Assalti ai bancomat del nord: smantellata associazione a delinquere

Scritto da Redazione

Si chiama “Sbancomat” ed è il nome dato all’operazione dei Carabinieri che ha smantellato un organizzazione criminale dedita agli assalti negli sportelli bancomat del nord Italia. L’operazione eseguita dal Nucleo Investigativo di Padova è partita il 15 marzo dopo il movimentato assalto avvenuto a Ravenna. In quell’occasione le indagini avevano portato all’arresto di tre autori del colpo, ma in questi mesi le indagini sono proseguite a tutto spiano coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Padova Dr. roberti.

Si chiama “Sbancomat” ed è  il nome dato all’operazione dei Carabinieri che ha smantellato un organizzazione criminale dedita agli assalti negli sportelli bancomat del nord Italia. L’operazione eseguita dal Nucleo Investigativo di Padova è partita il 15 marzo dopo il movimentato assalto avvenuto a Ravenna. In quell’occasione le indagini avevano portato all’arresto di tre autori del colpo, ma in questi mesi le indagini sono proseguite a tutto spiano coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Padova Dr. roberti.

Le indagini sono durate mesi ma attente e senza lasciare nulla al caso, si sono concentrate nel mondo dei giostrai. Quattro le persone arrestate che vengono ritenute il braccio operativo ma accanto a loro, funzionava, alla perfezione, una rete capillare di collaboratori composta da parenti tutti riconducibili al mondo dei giostrai di etnia Sinti.

All’alba di oggi è scattato il blitz. Un operazione paramilitare che ha portato all’emissione di 11 ordinanze di custodia cautelare. Tre per i primi soggetti già in carcere, Goran Malacarne, Erick Malacarne, Daniel Rizzetto  ma dietro le sbarre è finito anche il quarto uomo Joi Major mentre altre sette persone sono state sottoposte ad obbligo di firma. Impegnati 100 militari dei Comandi Provinciali di Padova, Treviso e Vicenza.

Una maxioperazione che ha permesso di sconfiggere una vera e propria organizzazione dove ogni persona aveva un ruolo ben preciso. In particolare c’era chi studiava i colpi nel dettaglio, chi li metteva in pratica, chi addirittura preparava i chiodi a 4 punte per seminare le forze dell’ordine e immancabile la figura del custode del denaro.

I rapinatori agivano quasi sempre verso le 3.30 della notte, coperti in ogni punto del corpo e con addosso giubbotti antiproiettili. Per gli investigatori, si tratta di gente determinata, senza scrupoli e destinata a delinquere ancora.

 

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