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SANITA’ VENETA: APPROVATE “SCHEDE OSPEDALIERE”

Scritto da Redazione

Dopo una seduta durata più di 22 ore e la commissione Sanità , ha approvato, le tanto nominate schede ospedaliere, che costituiscono uno dei punti cardine del nuovo Piano Socio-sanitario. Con provvedimento si sono stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 21 aziende territoriali, le due aziende ospedaliere di Padova e Verona e l’Istituto oncologico veneto. “Con il via libera alle schede ospedaliere – dichiara Padrin al termine della seduta – abbiamo portato a compimento il percorso di riorganizzazione del settore avviato con il Piano socio-sanitario.

Dopo una seduta durata più di 22 ore e la commissione Sanità , ha approvato, le tanto nominate schede ospedaliere,  che costituiscono uno dei punti cardine del nuovo Piano Socio-sanitario.  Con provvedimento si sono stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 21 aziende territoriali, le due aziende ospedaliere di Padova e Verona e l’Istituto oncologico veneto. “Con il via libera alle schede ospedaliere – dichiara Padrin al termine della seduta – abbiamo portato a compimento il percorso di riorganizzazione del settore avviato con il Piano socio-sanitario. La commissione ha confermato l’impostazione della Giunta, ma allo stesso tempo ha reso più elastiche le dotazioni di posti letto territoriali. Il messaggio che vuole passare è che in Veneto chi avrà bisogno di un posto letto lo avrà,  che si tratti di una struttura intermedia, territoriale o ospedaliera. L’aspetto più caratterizzante di questi nuovi strumenti – informa Padrin – è l’apertura alle case di cura private alle quali lanciamo una sfida, quella di attrarre pazienti da fuori Regione. Lo stesso vale anche per le aziende ospedaliere, i grandi ospedali, ma anche gli ospedali dei capoluoghi di provincia. Questo permetterà alle nostre eccellenze di farsi valere sul mercato. Solo nel privato – precisa – questa novità potrebbe portare all’assunzione di circa 1300 addetti e ad un fatturato di 80 milioni di euro all’anno”. In ultima battuta Padrin rimarca l’attenzione massima avuta nei confronti dei territori più delicati come la montagna, la Laguna e il Polesine. Una grande riorganizzazione che ha trovato molti riscontri positivi.

 

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