Una vita donata a chi non riceve la sufficiente assistenza al parto e poi le adeguate cure neonatali. Un’ iniziativa rivolta soprattutto alle donne dell’Africa Sub sahariana dove ogni anno 265mila madri muoiono durante il parto e le ostetriche sono una ogni 20 mila abitanti. In quest’area del mondo il lieto evento di una nascita è spesso accompagnato dal dramma di una morte. A scendere in campo per invertire questa triste tendenza e dare una risposta ad una reale necessità sanitaria sono i Medici per l’africa Cuamm con il progetto “Una vita per una vita. Prima le mamme e i bambini” .L’iniziativa vuole garantire alle donne di quattro Paesi africani l’accesso gratuito al parto sicuro e la cura del neonato. Informare le donne che hanno appena partorito di quanto accade in Africa e di come un evento lieto possa, nei paesi del terzo mondo, trasformarsi in tragedia, secondo il Cuamm potrebbe innescare una catena di solidarietà fra mamme in cui le più fortunate italiane si prendono cura delle meno fortunate colleghe africane con una donazione di 40 euro.
I primi dieci mesi del progetto hanno consentito 2.237 parti assistiti e 40.343 visite prenatali in ospedali e distretti di riferimento in Angola, Etiopia, Uganda e Tanzania
(NEL SERVIZIO ALL’INTERNO DEL TG INTERVISTA A DON DANTE CARRARO, DIRETTORE MEDICI CON L’AFRICA CUAMM)
