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STOP AL TAGLIO DELLE PROVINCIE: MARTEDì DISCUSSIONE IN SENATRO

Scritto da Redazione

In principio era la super provincia Padova-Treviso, poi venne la battaglia dei sindaci, Zanonato in testa, per confluire nella città metropolitana di Venezia. Progetto a cui avrebbe strizzato l’occhio anche Treviso, dando impulso al vecchio programma Pa-Tre-Ve.Infine fu il nulla di fatto. E le provincie restarono ciò che sempre furono: ovvero enti locali. Potrebbe concludersi così la vicenda del riordino delle province.
Il taglio degli enti locali è infatti ritenuto incostituzionale dal Pdl che per questo ha bloccato al Senato l’approvazione del decreto legge.

In principio era la super provincia Padova-Treviso, poi venne la battaglia dei sindaci, Zanonato in testa, per confluire nella città metropolitana di Venezia. Progetto a cui avrebbe strizzato l’occhio anche Treviso, dando impulso al vecchio programma Pa-Tre-Ve.Infine fu il nulla di fatto. E le provincie restarono ciò che sempre furono: ovvero enti locali. Potrebbe concludersi così la vicenda del riordino delle province.
Il taglio degli enti locali è infatti ritenuto incostituzionale dal Pdl che per questo ha bloccato al Senato l’approvazione del decreto legge. Una decisione che assieme alle dichiarazioni di Alfano, ha portato alle dimissioni del premier Monti. Martedì 11 è attesa per la discussione in Senato del decreto. In caso di mancata conversione del disegno di legge, i confini e le e dimensioni delle province resterebbero quelli attuali: in sostanza l’Italia resterebbe suddivisa in 35 province. Ed è su questa ipotesi che si è concentrato uno studio tecnico del Governo, che numeri alla mano lancia l’allarme:  “la mancata conversione del dl sulle Province – si legge nella relazione – comporterebbe una situazione di caos istituzionale. Tra le conseguenze, oltre ai mancati risparmi, la lievitazione dei costi a carico di Comuni e Regioni e il blocco della riorganizzazione periferica dello Stato”.

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