Cronaca

INSULTI DU FACEBOOK: ZAIA QUERELA MEDICO

Scritto da Redazione

Galeotto fu Facebook. Ancora una volta a far danni è il social network o forse il buon uso che di lui non abbiamo ancora imparato a fare. Commenti e libere opinioni messe nero su bianco e inviate con leggerezza a bacheche di amici. Senza pensare che i profili vengono visti da tantissimi amici di amici e i pettegolezzi, le indiscrezioni e qualche battuta possono arrivare direttamente sotto gli occhi dell’interessato.Così si è messo nei guai un medico vicentino che parlando tramite social network con un’amica si è lasciato sfuggire qualche frase di troppo sul Governatore del Veneto Luca Zaia.

Galeotto fu Facebook. Ancora una volta a far danni è il social network o forse il buon uso che di lui non abbiamo ancora imparato a fare.  Commenti e libere opinioni messe nero su bianco e inviate con leggerezza a bacheche di amici. Senza pensare che i profili vengono visti da tantissimi amici di amici e i pettegolezzi, le indiscrezioni e qualche battuta possono arrivare direttamente sotto gli occhi dell’interessato.Così si è messo nei guai un medico vicentino che parlando tramite social network con un’amica si è lasciato sfuggire qualche frase di troppo sul Governatore del Veneto Luca Zaia. Secondo quanto riportato da “Il Giornale di Vicenza” un venerdì di settembre il medico avrebbe scritto “È la solita storia: muoia Sansone con tutti i filistei. Ma finché Lucaluca non prende i voti di don Ciccio e si limita a qualche pistina bianca può stare al suo posto». E avrebbe aggiunto: «Veneto indipendente… e poi? Lo diamo in gestione a Er Sniffata?».  Alla richiesta più precisazioni sull’identità della persona di cui stava parlando avrebbe poi aggiunto «Lascio indovinare a te chi era quel giovane ministro di qualche anno fa noto a Roma per essere il più gran sniffatore della seconda repubblica». E dopo un riferimento ad una nota canzone di Luca Carboni, ecco la risposta all’amica che chiede se si tratti di Luca Zaia: «Sniff sniff…».
E così a distanza di poco più di un mese arriva la reazione del Presidente Zaia che querela per diffamazione.
“Non si può quindi passare sopra a queste cose – ha dichiarato Zaia- chi sbaglia, paga. Non si può accettare che liquidi il tutto come una leggerezza, anche perché, da medico, sa cosa vuol dire essere drogati – ha aggiunto -. Tra l’altro- conclude il governatore – sono stato l’unico ministro, a suo tempo, a fare il test del capello e ritengo che debba essere obbligatorio, soprattutto per chi fa attività pubblica”

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