Cronaca

PADOVA: “Banda del Rolex” in manette napoletano

Scritto da Redazione

Un indagine nata dalla conoscenza del territorio e dall’aiuto della rete di telecamere che sorvegliano 24 ore su 24 la città. Gli indizi raccolti dall’occhio elettronico cittadino nelle mani degli uomini della squadra mobile padovana hanno condotto gli investigatori al punto in cui la banda dopo l’ultimo colpo si era accordata per il randez vous.
Appuntamento in via Libia per poi andarsene dalla città e spostare l’attività in qualche altra cittadina del nord Italia

Un indagine nata dalla conoscenza del territorio e dall’aiuto della rete di telecamere che sorvegliano 24 ore su 24 la città. Gli indizi raccolti  dall’occhio elettronico cittadino nelle mani degli uomini della squadra mobile padovana hanno condotto gli investigatori al punto in cui la banda dopo l’ultimo colpo si era accordata per il randez vous.
Appuntamento in via Libia per poi andarsene dalla città e spostare l’attività in qualche altra cittadina del nord Italia, gli investigatori infatti sono sicuri che la banda dei Rolex dimostratasi però interessata anche ad altre marche di orologi di lusso, abbia agito anche a Bergamo e Brescia oltre che nella città euganea.
Via Libia dunque, in zona San Giovanni, a poche centinaia di metri dall’aeroporto Allegri. Qui si sono incontrati gli appartenenti alla banda del Rolex.  All’arrivo degli uomini della squadra mobile l’auto cosiddetta “pulita” con a bordo tre quarti del sodalizio criminale e la refurtiva si era già allontanata, ma in sosta c’era ancora uno dei rapinatori. Raffaele Pezzella, 36enne, napoletano pregiudicato è stato trovato a bordo di un furgone preso a noleggio. Dentro al mezzo i due motorini utilizzati per i colpi, i caschi indossati dal gruppo e le targhe false usate durante le rapine.
L’arresto operato nella mattinata di ieri ha assestato un duro colpo all’organizzazione che in soli 20 giorni aveva messo a segno 6 colpi, tutti operati in pieno giorno, in zone centrali della città, con bottini importanti (spariti 4 Rolex, un Cartier e un Patek Philippe del valore di 20 mila euro) e con vittime automobilisti.
Secondo quanto emerso dai primi accertamenti della polizia, e confermato dalla visione dei filmati delle videocamere piazzate in città, prima di agire la banda effettuava i pedinamenti degli obiettivi. Solo dopo averne studiato gli spostamenti la banda decideva di entrare in azione. Il primo motorino urtava lo specchietto dell’auto scelta e non appena l’automobilista abbassava il finestrino per sistemarlo gli uomini a bordo del secondo ciclomotore con un colpo secco si impossessavano del bottino.
Dopo l’arresto dell’autista del furgone le indagini ora continuano

 

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