Ogni mese in Italia si buttano circa 29 euro di prodotti alimentari, quasi un italiano su cinque butta via del cibo ogni settimana e l’8% lo fa addirittura ogni giorno.
Fra le regioni più sprecone Campania dove ben il 16% della popolazione butta quotidianamente alimenti nella spazzatura (a cui si aggiunge il 21% che lo fa almeno una volta alla settimana) e la Sicilia con il 14%.
Le cose vanno decisamente meglio in Trentino Alto Adige fanalino di cosa di questa triste classifica a cui segue a ruota la Sardegna.
Perché buttiamo manicaretti già cotti o prodotti ancora da cucinare? Dal sondaggio emerge che generalmente si getta cibo perché si sovrastimano le proprie necessità. E così capita che il frigorifero ospiti alimenti in fase di decomposizione, non più freschi per la troppa attesa o scatole con leccornie ormai dimenticate. Facile anche lasciar scadere alimenti stipati in fondo ad armadietti della cucina e per questo divenuti invisibili.
A correggere questi atteggiamenti poco virtuosi potrebbe essere la crisi. Minor disponibilità economica porta ad acquisti più oculati che si trasformano in una diminuzione degli sprechi.
Riempire il carrello con parsimonia dunque aiuta il portafogli, ma serve anche a combattere una cattiva abitudine senza confini che vede un terzo della produzione mondiale di cibo andar sprecato. Un vero e proprio delitto se si pensa che ogni anno oltre 2 milioni di bambini muoiono a causa della malnutrizione.
