Cronaca

AD UN MESE DI DISTANZA DALL’INIZIO DELL’EMERGENZA TANTE PROMESSE MA ZERO EURO ALLE IMPRESE. BERTIN (PRESIDENTE CONFCOMMERCIO VENETO E ASCOM PADOVA): “A REDDITO ZERO, TASSE ZERO”

E’ passato un mese dall’inizio dell’emergenza da Covid 19, ma di aiuti concreti alle imprese nemmeno l’ombra.
“Abbiamo assistito a tante dichiarazioni, a tante promesse di sostegni più o meno importanti – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto e presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – ma di soldi nemmeno l’ombra e, cosa ancora peggiore, è che non ci sono notizie certe”.
E’ il caso degli ormai famosi 600 euro che avevano già fatto imbestialire Bertin nel momento in cui il presidente dell’Inps Tridico aveva ipotizzato l’idea di un click day che il presidente dei commercianti aveva subito stroncato definendola la “lotteria delle disgrazie”.
“Adesso si apprende – continua Bertin – che commercianti, artigiani, partite iva e lavoratori autonomi iscritti all’Inps dovranno compilare una domanda sul sito dell’Istituto, ma si apprende anche che la domanda non potrà essere pronta prima della fine di marzo e la richiesta dovrà essere presentata per via telematica utilizzando le credenziali di accesso ai servizi dell’Inps. Una complicazione visto che sono poche le imprese che ne dispongono. In ogni caso per i soldi “veri” si parla di aprile inoltrato”.
Nel frattempo le aziende sono in una spaventosa crisi di liquidità dalla qualesembra difficile uscire anche con le iniziative prospettate dal governo.
“E’ il caso delle bollette – continua il presidente di Confcommercio Veneto –per le quali non è prevista, nei decreti, nessuna sospensione dei pagamenti ad esclusione, per quanto riguarda il territorio veneto, del comune di Vo’ per il quale c’è un differimento fino al 30 aprile”.
L’unica “concessione” per i mancati pagamenti delle bollette è che vengono sospesi i distacchi per morosità, ma solo fino al 3 aprile.
E’ pur vero che alcune multiutility hanno deciso di venire incontro alle famiglie e alle imprese in difficoltà. Una di queste, a titolo d’esempio, è AcegasApsAmga che per le bollette acqua in scadenza ha previsto il rinvio dei termini di pagamento di 30 giorni o la rateizzazione del pagamento in 3 rate nei 3 mesi successivi.
Capitolo banche.
“Anche in questo caso sono previsti interventi sui mutui e sui prestiti – osserva Bertin – ma in questi giorni è oggettiva la difficoltà anche solo di poter telefonare alla propria banca ed in ogni caso sembra complesso presentare un’autocertificazione di calo del fatturato superiore al 33% dell’ultimo trimestre del 2019, facendo riferimento ad un trimestre che è cominciato il 21 febbraio 2020 mentre la rata scade a fine marzo”.
Infine gli affitti. “Il credito d’imposta del 60% non solo non è sufficiente, ma è anche procrastinato nel tempo, per cui le imprese sono chiamate a pagare gli affitti e col negozio chiuso è difficile poter onorare l’impegno” – Insomma: tanti proclami ma (quasi) nessuna risposta. Ed in ogni caso nemmeno un euro.
“Per questo – conclude Bertin – servono subito soldi “veri” ma serve anche che il governo decreti, per dare un minimo di tranquillità, che “a reddito zero devono corrispondere tasse zero” e non rinvii di qualche mese che avrebbero effetti disastrosi nel momento in cui, superata l’emergenza e avviata una difficile ripresa, le tasse dovessero drenare le risorse che, invece, devono essere tutte concentrate sui consumi e sugli investimenti”.

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Redazione