Accompagnato dalla Polizia alla frontiera nel 2009, a distanza di dieci anni, rientra in Italia ed è nuovamente espulso dal territorio nazionale. E’ il singolare caso di un cittadino Colombiano, autore seriale di furti su bagagli di viaggiatori su convogli ferroviari.
Condannato nel 2008 per furto aggravato, a seguito di arresto in flagranza di reato da parte della Polizia di Frontiera per aver sottratto il bagaglio di una viaggiatrice (stavolta utilizzatrice di vettore aereo) americana diretta a New York, il Magistrato di Sorveglianza ne dispone l’espulsione come misura alternativa alla detenzione ex art. 16 co. 5 T.U.I.
Il provvedimento di espulsione viene, all’epoca, eseguito mediante accompagnamento in Colombia, dove i poliziotti della Squadra Espulsioni, impegnati nel servizio di scorta internazionale, lo consegnano alle Autorità Colombiane in servizio presso l’Aeroporto “El Dorado” di Bogotà.
A distanza di 10 anni, il soggetto rientra in Italia e viene rintracciato nel mese di luglio dalla Polfer di Mestre, che, durante un controllo dei documenti, verifica la pendenza sul soggetto dal 2011 di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Firenze, per l’ennesimo furto compiuto durante la permanenza sul territorio nazionale. In occasione del medesimo controllo viene ritrovato in possesso di fotocamera digitale Canon, telefono cellulare I-phone e un paio di orecchini da donna di cui non è riuscito a giustificare la provenienza, motivazione per la quale colleziona una nuova notizia di reato per ricettazione.
Scontata la pena in carcere, nella giornata di martedì scorso, è stato preso in consegna da personale della Squadra Espulsioni che, dopo la notifica del decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Venezia, lo ha scortato nuovamente a bordo di aereo di linea fino al rientro nel Paese di Origine.