Cronaca

Muore intossicato, gravissimi moglie e figlio

Scritto da Redazione

Lauro Santato, 54 anni, è deceduto molto probabilmente a causa di un malfunzionamento di una vecchia caldaia. La moglie e il figlio, rispettivamente di 57 e di 22 anni, si trovano ora all’ospedale di Padova in condizioni gravissime, per aver inalato aria rarefatta dal monossido di carbonio.

Due carabinieri di Piacenza d’Adige (PD) sono intervenuti ieri pomeriggio, giovedì 14 marzo, in pieno centro del paese, per via di una segnalazione giunta alla stazione poco prima. Dalla sera precedente, amici e parenti non riuscivano a contattare i membri della famiglia Santato, decidendo perciò di chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Un gruppo composto da due militari e da tre famigliari stretti, si è recata nell’abitazione di via Galvan 305 per verificare le loro condizioni.

Al loro ingresso hanno subito notato il corpo di Lorella, disteso a terra in cucina. Aperte le finestre per arieggiare l’ambiente, un carabiniere è rimasto con lei per soccorrerla, visto che presentava lievi segni di vita. L’altro invece si è diretto verso le camere da letto, trovando dapprima Lauro disteso nel proprio letto, poi il giovane figlio Manuel, anch’esso disteso ma al suolo, vicino il proprio letto. Il carabiniere ha praticato un massaggio cardiaco, fondamentale per salvare la vita del ragazzo in attesa dei soccorsi, i quali sono giunti poco dopo con ambulanza ed elicottero.

La donna è stata trasportata tramite il mezzo volante all’ospedale di Padova mentre il figlio, inizialmente stabilizzato dal personale del suem 118, è stato trasferito tramite il mezzo di strada all’ospedale di Monselice. In seguito, visto il peggiorare delle sue condizioni, è stato trasferito anch’esso tramite l’elicottero a Padova, dove si trova tuttora.

I primi rilievi eseguiti da carabinieri e vigili del fuoco, hanno constatato una fortissima presenza di monossido di carbonio nell’aria, causata probabilmente dal malfunzionamento della caldaia, di un modello molto vecchio. La presenza di un nido all’interno della canna fumaria che ne otturava il passaggio di aria, potrebbe essere stato determinante.

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