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Padova: 8 febbraio data storica

Scritto da Redazione

A Padova è la strada che unisce via Roma a Piazza Cavour, conosciuta anche con il nome di Liston. Su via 8 febbraio si affacciano il Bò, l’antica università datata 1222, e lo storico Caffè Pedrocchi punto cardine della storia risorgimentale della città. E la via ricorda infatti i moti insurrezionali del 1848 quando proprio in quel tratto di città “alle irruente orde straniere, studenti e popolani, per improvvisa concordia terribili, il petto inerme opponendo, auspicarono col sangue, il riscatto d’Italia” come si legge nella targa commemorativa di Via Cesare Battisti.

A Padova è la strada che unisce via Roma a Piazza Cavour, conosciuta anche con il nome di Liston. Su via 8 febbraio si affacciano il Bò, l’antica università datata 1222, e lo storico Caffè Pedrocchi punto cardine della storia risorgimentale della città. E la via ricorda infatti i moti insurrezionali del 1848 quando proprio in quel tratto di città “alle irruente orde straniere, studenti e popolani, per improvvisa concordia terribili, il petto inerme opponendo, auspicarono col sangue, il riscatto d’Italia” come si legge nella targa commemorativa di Via Cesare Battisti. Uno scontro fra Austriaci a Padovani scattato dalla pretesa di un maresciallo austriaco di avere la precedenza sul passaggio di un corteo funebre di uno studente. Un gesto irriverente che scatenò l’orgogliosa quanto cruenta reazione di studenti e cittadini.
A ricordare questa data ogni anno è la goliardia padovana che a partire dal 1900 la scelse per celebrare la festa del cambio tribuno.Ma l’8 febbraio a Padova ha anche il sapore drammatico della seconda guerra mondiale. Quando proprio in questa data nel 1944 la notte si tinse dei bagliori delle bombe e del fragore delle esplosioni, in uno dei bombardamenti più terribili per la città, il primo attacco notturno.
Trentotto bimotori Wellington sganciarono 72 tonnellate di ordigni sulla città. Obiettivo le linee ferroviarie. A pagare con la vita i cittadini, fra cui le 200 vittime delle mura cinquecentesche di via Citolo da Perugia, trasformate in rifugio antiaereo, che sotto il peso degli ordigni dal cielo crollò portando con sé il sacrificio di vite umane. Ferite lontane nel tempo e ormai richiuse quelle legate all’8 Febbraio, ma la data resterà incisa per sempre nelle fondamenta storiche della città.

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