Territorio

Turismo: in Veneto, studio nuove norme anti abusivismo locazioni

Gli alloggi in locazione turistica sono strutture ricettive non soggette a classificazione né a segnalazione certificata di inizio attività (Scia), senza la prestazione di servizi a favore degli ospiti durante il loro soggiorno. Chi affitta ha attualmente solo obblighi di comunicazione alla Regione, riguardanti sia l’anagrafica di tale tipologia di alloggi, sia la movimentazione turistica. Il numero complessivo dei questi alloggi in locazione nel Veneto era di 33.000 nel 2016, più di 37.100 nel 2017. La continua crescita del loro numero è facilitata anche dalla commercializzazione turistica tramite i siti internet di prenotazione ricettiva, sconfinando spesso nell’abusivismo e conseguentemente in forme di concorrenza sleale nei confronti di chi agisce correttamente.
Per questo la giunta regionale, su relazione dell’assessore al turismo Federico Caner, ha esaminato in prima lettura una proposta legislativa che prevede nuove disposizioni in materia di ricettività turistica finalizzate a tutelare sia la qualità dell’offerta anche nel segmento degli alloggi in locazione, sia la trasparenza del settore. Il testo sarà licenziato in una delle prossime sedute per essere poi trasmesso al consiglio regionale. “E’ ormai più che un semplice sospetto – fa rilevare Caner – che dietro ai fenomeni di abusivismo ci siano vere e proprie organizzazioni che gestiscono centinaia di alloggi, senza pagare tassa di soggiorno né comunicare la movimentazione turistica. Prima di intervenire ci siamo presi tempo perché le norme adottate in precedenza in questa materia dalla Regione Lombardia sono state impugnate dal governo”.
Tra i vari obblighi per i locatori di esporre una targa identificativa da apporre all’esterno dell’alloggio, per consentire ai turisti l’individuazione della struttura destinata ad accoglierli. La proposta di legge prevede inoltre il nuovo obbligo di dotarsi di un codice identificativo dell’alloggio da pubblicare nei siti internet di prenotazione ricettiva, ove l’ alloggio sia eventualmente pubblicizzato, secondo le modalità disposte dalla Giunta regionale. “Per contrastare il fenomeno delle strutture turistico ricettive abusive, che sono commercializzate su piattaforme digitali – conclude -, abbiamo previsto che i comuni possano chiuderle e sanzionarle con multe che saranno adeguatamente incrementate”.

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Redazione