Cronaca

Mose: 10 indagati, nuovo filone su presunte “creste”

Nuovo filone di inchiesta sul Mose, il progetto di costruzione delle bocche di porto a Venezia. Dieci persone risultano indagate. Da quanto emerge sarebbero state gonfiate delle fatture sui cassoni a Chioggia. I cassoni sono i manufatti ancorati in fondo alla bocca di porto.

L’aumento delle fatture sarebbe stato realizzato per portare fuori fondi, una presunta cresta sugli introiti. Secondo l’accusa sarebbero state emesse fatture per operazioni solo parzialmente esistenti, per un totale di 4 milioni di euro.

 

Sul registro degli indagati per questo nuovo filone dell’inchiesta sul Mose, il sistema di paratie che dovrebbe difendere Venezia dalle acque alte, sono stati iscritti, tra gli altri, il presidente della Clea (quarta cooperativa italiana nel settore delle costruzioni con 70 milioni di fatturato) Sandro Zerbin e Pio Savioli, ex consigliere del Consorzio Venezia Nuova.

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Redazione