Territorio

Richiedenti asilo: governo vara nuove norme

Scritto da Redazione

Nuove norme per regolamentare la presenza dei migranti in Italia, sono state varate oggi dal governo tramite un Decreto legge. Prevista la nascita di nuove strutture, una per regione, si chiameranno Centri permanenti per i rimpatri e ospiteranno i migranti ai quali non sarà riconosciuto il diritto d’asilo. Questi Centri di permanenza saranno di piccole dimensioni, 1.600 persone su tutto il territorio nazionale, fuori dai centri urbani e vicino a infrastrutture di trasporti. Saranno molto diversi dai Cie dove c’erano violazioni dei diritti conclamati

Nuove norme per regolamentare la presenza dei migranti in Italia, sono state varate oggi dal governo tramite un Decreto legge. Prevista la nascita di nuove strutture, una per regione, si chiameranno Centri permanenti per i rimpatri e ospiteranno i migranti ai quali non sarà riconosciuto il diritto d’asilo. Questi  Centri di permanenza saranno di piccole dimensioni, 1.600 persone su tutto il territorio nazionale,  fuori dai centri urbani e vicino a infrastrutture di trasporti. Saranno molto diversi dai Cie dove c’erano violazioni dei diritti conclamati. Per questo nei Centri ci sarà il potere di inchiesta da parte del Garante dei diritti delle persone private delle libertà personali.

Il Ministro dell’Interno ha spiegato che il governo sta lavorando per l’abbattimento dei tempi del riconoscimento del diritto d’asilo, oggi servono due anni. A tal fine è stato deciso di abbattere un grado di giudizio per i ricorsi e di assumere 250 specialisti per rafforzare le Commissioni d’asilo , d’intesa tra prefetture e Comuni.  Prevista nel decreto anche la possibilità da parte dei Comuni di procedere all’utilizzazione volontaria e gratuita per lavori di pubblica utilità per colmare il vuoto di attesa del richiedente e di rendere un servizio alla collettività.
Il Ministro ha spiegato che non riceverà risposta positiva all’asilo dovrà tornare a casa e ha detto:  “Non c’è politica di accoglienza vera se non c’è una politica di rimpatri perché chi non ha avuto risposta positiva alla propria domanda deve essere rimpatriato nel paese di provenienza”.

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