La pedopornografia online rappresenta un pericolo costante e allarmante. I pedofili si nascondono dietro falsi nomi chiamati “fake” e cercano di adescare bambini al fine di creare amicizie con i piccoli e scambiarsi foto. L’attenzione della polizia postale sul fenomeno è molto alta. Nelle ultime ore è stata sgominata una rete di persone che agiva scambiandosi materiale pedopornografico. L’operazione è stata eseguita dalla polizia postale di Venezia. Le prime indagini sono scattate nel 2013 seguendo le caselle email di un presunto pedofilo. L’uomo si spacciava per una bambina. Tra i suoi contatti sono emersi decine di utenti della rete recanti nickname riconducibili a bambini e bambine (sono state 75 le caselle di posta elettronica oggetto di indagine). Il presunto pedofilo frequentava diversi social network. In questi siti aveva stretto amicizia con altre persone che come lui si spacciavano per bambini ma in realtà erano uomini e tra loro si scambiavano materiale fatto di video e foto. La rete di questi “fake” è stata annientata nell’operazione e il materiale trovato è stato sequestrato. L ‘indagine avrà ulteriori sviluppi.
