Cronaca

PADOVA: SGOMINATA BANDA PREDONI ROMENI, FURTI IN TUTTO IL NORD ITALIA

Secondo gli investigatori chiamarli predoni significa sminuirne il valore criminale visto che la banda disarticolata nelle scorse ore a Padova era ad alto tasso di organizzazione. A termine di 6 impegnativi mesi di indagine i poliziotti della squadra mobile padovana, coordinati dalla locale procura, sta mane hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare che hanno portato all’incarcerazione di altrettanti romeni di etnia rom residenti al campo nomadi di via San Dionigi a Milano. Altri 4 componenti dell’organizzazione risultano tutt’ora latitanti.

Secondo gli investigatori chiamarli predoni significa sminuirne il valore criminale visto che la banda disarticolata nelle scorse ore a Padova era ad alto tasso di organizzazione. A termine di 6 impegnativi mesi di indagine i poliziotti della squadra mobile padovana, coordinati dalla locale procura, sta mane hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare che hanno portato all’incarcerazione di altrettanti romeni di etnia rom residenti al campo nomadi di via San Dionigi a Milano. Altri 4 componenti dell’organizzazione risultano tutt’ora latitanti.
A far scattare l’inchiesta un tentato colpo avvenuto a una ditta di via Polonia, nella zona industriale della Città Del Santo, lo scorso agosto. Il furto era saltato, le bobine di ottone erano rimaste nel cortile dell’azienda dove era stato ritrovato anche un tir rubato nel vicentino. L’attività tecnica della polizia aveva così permesso di risalire ai probabili autori e gli approfondimenti di indagine hanno portato ad un quadro inaspettato.
All’interno del gruppo ognuno aveva ruoli ben definiti c’era chi acquisiva notizie sulle aziende da colpire, chi si occupava materialmente della commissione dei furti, poi la base che forniva supporto logistico e reperiva i mezzi da utilizzare durante i colpi e infine chi si occupava delle utenze telefoniche da usare per evitare possibili intercettazioni da parte della polizia. A capo di tutto una donna trentenne.
Veneto, Piemonte e Lombardia, ma anche Emilia Romagna i pendolari del furto si spostavano in queste regioni del nord Italia dove colpivano senza preferenze. Secondo quanto emerso in 6 mesi di indagini il gruppo avrebbe rubato merce per un valore di 2 milioni di euro. 2 i magazzini usati dalla banda nel milanese e finiti ora sotto sequestro assieme alla refurtiva recuperata al loro interno. Gli stabili sono di proprietà di cittadini italiani risultati incensurati e ora deferiti all’autorità giudiziaria. Fra la refurtiva recuperata anche numeroso materiale appartenente a ditte edili

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Redazione