Cronaca

OPERAZIONE ROS CONTRO SECESSIONISTI VENETI, 24 ARRESTI

Nei piani dell’organizzazione c’era anche uno sbarco in Piazza San Marco a Venezia con un mezzo blindato. Un Tanko ottenuto da una pala cingolata Fiattallis Fl 20 dotata oltre che di blindatura anche di videocamere e di una bocca fuoco per sparare biglie di acciaio. Un’operazione del tutto simile a quella compiuta dai Serenissimi nel 1997 che questa volta però doveva svolgersi sotto lo sguardo di centinaia di persone armate.

Nei piani dell’organizzazione c’era anche uno sbarco in Piazza San Marco a Venezia con un mezzo blindato. Un Tanko ottenuto da una pala cingolata Fiattallis Fl 20 dotata oltre che di blindatura anche di videocamere e di una bocca fuoco per sparare biglie di acciaio. Un’operazione del tutto simile a quella compiuta dai Serenissimi nel 1997 che questa volta però doveva svolgersi sotto lo sguardo di centinaia di persone armate.

I piani sono sfumati sta mane all’alba quando il blitz dei Carabinieri del Ros di Brescia in collaborazione con i colleghi padovani ha disarticolato “L’Alleanza” gruppo secessionista organizzato per ottenere l’indipendenza del Veneto dallo stato italiano.

22 le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite, 2 gli arresti domiciliari 51 le persone che risultano indagate. Fra gli arrestati ci sono 8 veronesi, 3 padovani, 2 trevigiani e 3 rodigini accusati a vario titolo di reati con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra.
Secondo gli inquirenti l’Associazione “L’alleanza”, fondata nel bresciano a maggio del 20012 e di cui facevano parte rappresentanti delle associazioni secessioniste “Brescia Patria” “Veneto Stato” e i sardi “Disubbidientzia” si richiamava al programma dei Serenissimi, ma con modalità più aggressive e violente.
Per farne parte bisognava compilare una scheda di adesione contente la carica rivestita e le regole tassative da rispettare. Tutto era organizzato secondo una precisa ripartizione dei ruoli che giravano attorno ad un nucleo centrale. Le iniziative erano completamente auto finanziate anche grazie alla partecipazione al gruppo di facoltosi imprenditori, gli investigatori hanno sequestrato un conto corrente dedicato aperto presso la Cassa Padana dove erano strati versati 100 mila euro.
A finire sotto sequestro anche il Tanko custodito all’interno di un capannone denominato l’armeria a Casale di Scodosia, paese della provincia padovana che secondo gli investigatori avrebbe rivestito un ruolo determinante.
Ambizioso il progetto che non si limitava alla sola indipendenza Veneta ma si proponeva di ottenere l’insurrezione degli strati delle popolazioni del nord Italia maggiormente esasperati dalla crisi economica con la creazione di ambasciate da realizzare in Paesi amici come Svizzera e Serbia così da ottenere un formale riconoscimento internazionale.

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Redazione