Sono passati due anni dall’inizio dell’incubo e ora il tribunale di Belluno le ha dato ragione condannando a 24mesi di carcere la badante aguzzina.
I fatti risalgono al 2012 quando in una casa fra le montagne bellunesi fa ingresso una donna ucraina di 48anni, il suo compito sarà quello di occuparsi della proprietaria di casa, all’epoca dei fatti 88enne, ormai non più autosufficiente. I
Ma passa poco e la badante si rivela essere un’aguzzina. Piccole angherie diventate sempre più gravi fino al gennaio dello scorso anno quando la 48enne venne allontanata da casa. I figli avevano trovato l’anziana sul letto in stato di choc fuori dalla finestra una serie di oggetti lanciati dalla badante.
La novantenne ha sporse querela, nella quale raccontò di essere stata più volte minacciata con un bastone, di essersi vista negare il cibo, e di non aver potuto nemmeno utilizzare il telefono.
Il processo, conclusosi in questi giorni ha riconosciuto le ragioni della novantenne condannando la donna ucraina a due anni di carcere, nel frattempo però la badante si è resa irreperibile.
