Da dicembre del 2010 al gennaio dell’anno successivo dodici mesi in cui avrebbe prelevato dai conti correnti di 17 clienti quasi due milioni e mezzo di euro. È l’accusa dalle quali dovrà difendersi una 48enne della provincia padovana, all’epoca dei fatti consulente finanziaria per Unicredit nella filiale di Piazza Eremitani della banca.
Il pm Orietta Canova ha chiesto il giudizio per la donna che andrà così a processo. Le accuse sono falsità in scrittura privata e appropriazione indebita: secondo quanto ricostruito la 48enne avrebbe falsificato la firma dei clienti sulla modulistica interna della banca e sui titoli di credito, effettuando movimenti bancari a loro nome.
Ad accorgersi di quanto stava accadendo sui loro conti correnti bancari gli stessi clienti, i quali hanno visto svanire nel nulla anche somme cospicue, si parla di prelievi fino a 200 mila euro in un’unica operazione. I vertici della banca hanno immediatamente dato avvio alle procedure di indagine interna e provveduto a risarcire tutti i clienti interessati dagli ammanchi che in un anno avevano raggiunto la cifra di 2 milioni 446 mila euro.
L’istituto di credito segnalò successivamente alla Commissione nazionale per le società e la Borsa quanto avvenuto innescando così le indagini preliminari del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza. La donna licenziatasi e per due mesi sospesa dall’attività di promotrice finanziaria non avrebbe ancora reso spiegazioni di dove possa essere finito il denaro.
