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Aumento del caffè: baristi contrari

Oro nero. Potrebbe essere il nuovo nome da dare al caffè. Nella città del Santo infatti il prezzo della tazzina è arrivato a 1.20. A rivedere il listino prezzi di bar e ristoranti Confesercenti e Ascom che hanno aumentato il tetto massimo. Ma la reazione dei baristi è stata contraria alle aspettative. I professionisti del ristoro dicono no al ritocchino schierandosi dalla parte del Cliente.

Oro nero. Potrebbe essere il nuovo nome da dare al caffè. Nella città del Santo infatti il prezzo della tazzina è arrivato a 1.20. A rivedere il listino prezzi di bar e ristoranti Confesercenti e Ascom che hanno aumentato il tetto massimo. Ma la reazione dei baristi è stata contraria alle aspettative. I professionisti del ristoro dicono no al ritocchino schierandosi dalla parte del Cliente. Salire di venti centesimi oltre l’euro è davvero troppo per i commercianti che in tempi di crisi rischiano alzando i prezzi di vedere sparire i clienti, che in questi anni hanno già subito un calo importante.

Ora il caffè potrebbe costare quanto un cappuccino che grazie all’effetto domino sale fino a toccare quota 1,60. Se all’oro nero, con latte o senza si aggiunge il cornetto ecco che lo scontrino sfiora i 3 euro. Insomma in tempo di crisi un lusso. Il caffè spiegano i baristi è un gesto quotidiano, spesso un momento conviviale che si ripete più volte al giorno, non è giusto negare anche questo ai cittadini. La considerazione è anche tecnica: se i fornitori non aumentano i prezzi perché dovrebbe farlo il prodotto finale. L’unico risultato sarebbe quello di allontanare i clienti.

 

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Redazione