TREVISO: TRATTA DALL’EST, 3 ARRESTI

Arrivavano all’aeroporto di Treviso poi venivano fatte alloggiare in strutture ricettive della città. Iniziava così la vita italiana delle giovani ragazze reclutate nell’Est Europeo e destinate alla prostituzione sulle strade della ricca località veneta. A pensare a loro, nel senso più terribile del termine, un sodalizio criminale formato da un albanese 35enne, un macedone 29enne e una donna romena di 24anni. I tre, ora finiti in carcere grazie alle indagini dei Carabinieri della Marca coordinati dalla locale Procura, oltre ad occuparsi del loro arrivo e della collocazione logistica pretendevano dalle giovani un obolo settimanale: 500 euro per consentire loro di prostituirsi lungo la strada statale “Pontebbana”, nei comuni trevigiani di Godega di Sant’Urbano e San Fior.
Il controllo si estendeva anche mentre le giovani erano sulla strada, ad occuparsene la più giovane del gruppo criminale. La 24enne seguiva il “lavoro” delle giovani e segnalava tempestivamente ai complici la presenza di eventuali nuove prostitute, subito allontanate o indotte a “pagare” per prostituirsi in quei luoghi.
A ribellarsi due sorelle romene che stanche di subire le continue vessazioni e minacce di morte da parte degli indagati si sono rivolte ai Carabinieri. Secondo quanto emerso dalle indagini il gruppo operava almeno da aprile 2013 e oltre alle due sorelle i militari avrebbero identificato almeno altre tre donne sfruttate dal sodalizio criminale.
L’attività di tratta e reclutamento all’estero delle giovani ragazze è valsa ai tre l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione.