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SI ALLE SIGARETTE ELETTRONICHE NEI LUOGHI PUBBLICI

Prima il boom di vendite, poi le super tasse e i primi divieti e ora il parziale dietrofront. Non c’è pace per le sigarette elettroniche che sembrano risalire alla ribalta dopo un periodo nero. A parlarne bene qualche giorno fa era stato il professore Veronesi, che puntava il dito contro la guerra al fumo elettronico che secondo l’oncologo ha l’unica colpa di salvare 30 mila vite all’anno in Italia e 500 milioni nel mondo.

Prima il boom di vendite, poi le super tasse e i primi divieti e ora il parziale dietrofront. Non c’è pace per le sigarette elettroniche che sembrano risalire alla ribalta dopo un periodo nero. A parlarne bene qualche giorno fa era stato il professore Veronesi, che puntava il dito contro la guerra al fumo elettronico che secondo l’oncologo ha l’unica colpa di salvare 30 mila vite all’anno in Italia e 500 milioni nel mondo.
Ora il sostituto buone della sigaretta segna un nuovo punto a suo favore grazie ad un emendamento di Giancarlo Galan, presidente della Commissione Cultura con il quale viene a cadere il divieto di fumare le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici. In pratica è stata stralciata l’ultima parte del comma 10-bis dell’articolo 51 della legge Sirchia, con la quale erano state applicate alle sigarette elettroniche le norme «in materia di tutela della salute dei non fumatori» previste per i tabacchi. I divieti rimangono tuttavia validi per studenti e personale docente e non docente.
“Non mi permetto di dare alcun giudizio medico scientifico su questo prodotto, sono un ex-fumatore da tempo. – ha dichiarato Galan – Ho solo ritenuto importante dare un contributo, in termini legislativi, da convinto liberale quale sono, ad un nuovo modo di fare impresa, subito pesantemente tassato, senza gravarlo con una regolamentazione ostruzionistica».

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Redazione